Scaramouche, Scaramouche, will you do the fandango?
postato da Coniglietto Mannaro alle 1:19 PM di giovedì, novembre 30, 2006
" Che tutti sono identici nella segreta e tacita convinzione di essere diversi dagli altri"
Attenzione! Questo post non è minimamente divertente (sempre che qualcuno dei precedenti lo sia stato). Di fatto sembra essere una lunga e inutile sega mentale, alla fine della quale, tra l'altro, non sono nemmeno venuto.
Avete mai provato a fare Nulla? Non mi riferisco a niente, badate bene, ma proprio a Nulla. Niente è quando magari siete seduti da qualche parte, pensate ai fatti vostri e non siete impegnati a fare qualcosa di particolarmente pratico o concreto. Nulla invece è qualcosa di più. Per fare Nulla è necessario essere completamente immobili, sguardo perso nel vuoto e non pensare assolutamente a ... nulla. Si ma non pensare a Nulla, perchè in quel caso pensereste a qualcosa, invece non dovete pensare a nulla. Uno infatti è pensare, l'altro è non pensare, la differenza è sostanziale. Che poi fare Nulla non è mica facile. Proprio per nulla. Non è semplice cercare di respingere qualsiasi pensiero, mantenere il vuoto completo, evitare che qualsiasi sprazzo cognitivo invada il deserto della propria mente. In genere qualcosa si insinua sempre. A quel punto tocca ricominciare. A fare Nulla intendo. Se si finisce per pensare a qualcosa non si sta più facendo Nulla e ciò è male, sarebbe come vanificare il nostro proposito iniziale. Secondo me una persona in grado di non fare davvero, ma davvero, Nulla è molto avanti. Vuol dire che possiede il completo controllo della propria mente. Si, insomma, non mi sembra mica una cosa da nulla; piuttosto da Nulla, ecco quello si. Io non sono tanto bravo, al massimo mi sarà riuscito per qualche secondo. In ogni caso mi sto impegnando in un serio allenamento a non fare Nulla. Nulla di importante certo, ma almeno è un buon inizio e poi da qualche parte bisogna pur cominciare. C'è poi un altro grosso problema. Dovessi diventare un esperto di non fare nulla come mi dovrei chiamare; nullafacente? Ma non funziona, è una conraddizione! Forse servirebbe una nuova parola, magari ... uhm, che ne dite di annullato? Dai è bellisima! Rende proprio l'idea di una persona che non fa nulla (o che fa Nulla, che poi è un pò lo stesso credo), tratteggia molto bene l'immagine del vuoto completo, dipinge una persona che, in fondo, non è più nulla. Non è più nulla perchè ha scelto di diventarlo, si è impegnato a fondo per raggiungere questo traguardo, dovrebbe, per questo, essere stimato dagli altri. Beh è ovvio del resto. Non essendo nulla è chiaro che non può essere misurato, quindi deve per forza essere stimato. Insomma, un insieme vuoto o forse un insieme di vuoto, non so se sono proprio la stessa cosa. Il vuoto è l'origine di ogni cosa dicono, quindi suppongo sia una cosa importante, mica un nonnulla qualsiasi.
Lo so cosa state pensando. Si sarà drogato. Avrà di nuovo esagerato con il Montenegro. Avrà assunto del sano LSD. Invece no, non ho preso nulla, tiè. Sono così di mio, una nullità di mio e vi dirò, quelli che sono tanto pieni di tante cose mi stanno anche un pò sulle palle, ma in fondo non fa nulla, gli voglio bene lo stesso.
Attenzione! Questo post non è minimamente divertente (sempre che qualcuno dei precedenti lo sia stato). Di fatto sembra essere una lunga e inutile sega mentale, alla fine della quale, tra l'altro, non sono nemmeno venuto.
Avete mai provato a fare Nulla? Non mi riferisco a niente, badate bene, ma proprio a Nulla. Niente è quando magari siete seduti da qualche parte, pensate ai fatti vostri e non siete impegnati a fare qualcosa di particolarmente pratico o concreto. Nulla invece è qualcosa di più. Per fare Nulla è necessario essere completamente immobili, sguardo perso nel vuoto e non pensare assolutamente a ... nulla. Si ma non pensare a Nulla, perchè in quel caso pensereste a qualcosa, invece non dovete pensare a nulla. Uno infatti è pensare, l'altro è non pensare, la differenza è sostanziale. Che poi fare Nulla non è mica facile. Proprio per nulla. Non è semplice cercare di respingere qualsiasi pensiero, mantenere il vuoto completo, evitare che qualsiasi sprazzo cognitivo invada il deserto della propria mente. In genere qualcosa si insinua sempre. A quel punto tocca ricominciare. A fare Nulla intendo. Se si finisce per pensare a qualcosa non si sta più facendo Nulla e ciò è male, sarebbe come vanificare il nostro proposito iniziale. Secondo me una persona in grado di non fare davvero, ma davvero, Nulla è molto avanti. Vuol dire che possiede il completo controllo della propria mente. Si, insomma, non mi sembra mica una cosa da nulla; piuttosto da Nulla, ecco quello si. Io non sono tanto bravo, al massimo mi sarà riuscito per qualche secondo. In ogni caso mi sto impegnando in un serio allenamento a non fare Nulla. Nulla di importante certo, ma almeno è un buon inizio e poi da qualche parte bisogna pur cominciare. C'è poi un altro grosso problema. Dovessi diventare un esperto di non fare nulla come mi dovrei chiamare; nullafacente? Ma non funziona, è una conraddizione! Forse servirebbe una nuova parola, magari ... uhm, che ne dite di annullato? Dai è bellisima! Rende proprio l'idea di una persona che non fa nulla (o che fa Nulla, che poi è un pò lo stesso credo), tratteggia molto bene l'immagine del vuoto completo, dipinge una persona che, in fondo, non è più nulla. Non è più nulla perchè ha scelto di diventarlo, si è impegnato a fondo per raggiungere questo traguardo, dovrebbe, per questo, essere stimato dagli altri. Beh è ovvio del resto. Non essendo nulla è chiaro che non può essere misurato, quindi deve per forza essere stimato. Insomma, un insieme vuoto o forse un insieme di vuoto, non so se sono proprio la stessa cosa. Il vuoto è l'origine di ogni cosa dicono, quindi suppongo sia una cosa importante, mica un nonnulla qualsiasi.
Lo so cosa state pensando. Si sarà drogato. Avrà di nuovo esagerato con il Montenegro. Avrà assunto del sano LSD. Invece no, non ho preso nulla, tiè. Sono così di mio, una nullità di mio e vi dirò, quelli che sono tanto pieni di tante cose mi stanno anche un pò sulle palle, ma in fondo non fa nulla, gli voglio bene lo stesso.
Etichette: seghe mentali
10 Comments:
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Posta un commentoma sai che ci ho pensato anch'io a sta cosa più di una volta? quando ti chiedono a che pensi? e non ti viene in mente nulla...stavi pensando al nulla, stavi poensando a qualcosa che non ha senso dire o veramente non pensavi? secondo me puoi raggiungere il nulla ma non puoi dire di averlo raggiunto perchè comunque se inizi a pensare che pensavi al nulla annulli tutto...insomma è un po' un circolo vizioso, è come l'inutilità delle parole "io mento" perchè nel momento in cui l'affermazione è vera vuol anmche dire che è falsa perschè stai mentendo, mentre se l'affermazione è falsa è sbagliata perchè vuol dire che in quel momento stai dicendo una verità...
Dunque...Per impedirvi di pensare di esservi liberati di me o che io sia diventata improvvisamente clemente nei vostri confronti ho deciso di fare un piccolo appunto sulla tua capacità di espressione che a volte risulta un po' contraddittoria...
In questo post tratti dell'annullarsi e cerchi di dar vita ad un complesso gioco di parole che però, ad un certo punto, perde efficacia in quanto affermi di non essere più nulla, il che, nel senso letterale della frase, equivale ad essere qualcosa...
Per essere corretto avresti dovuto dire "non essere più qualcosa", oppure "essere nulla"...
Potrai accorgeti anche tu dell'errore in cui sei caduto, dato che "il nulla" è già un non essere, quindi "non essere" un nulla vuol dire "essere qualcosa"...
Ale: non sono d'accordo... Quello che dici è valido solo se riferito ad un'azione svolta al presente, ovvio che nel momento in cui non pensi nemmeno te ne rendi conto, però è inevitabile che poi tu te ne renda conto... Naturalmente quando ciò accade si sta già pensando nuovamente a qualcosa, quindi l'attività è riprsa, dunque, per non cadere nella contraddizione a cui ti riferisci è più corretto parlare al passato e dire "non stavo pensando", così dirai la verità comunque... Stessa cosa vale per il discorso del mentire: se rafforzi la frase con un "solitamente" affermi, sì, di essere un inguaribile bugiardo, senza però dare la certezza al tuo interlocutore che quello che stai dicendo in quel preciso momento sia menzogna...
Di conseguenza, per come l'hai posto tu, il problema è esattamente quello che hai detto, ma basta fare un po' di attenzione alle parole da usare e il problema viene risolto con facilità, del resto io dico sempre che non esistono così tante parole nel dizionario a caso...
La Stupida Vacca
In questo post tratti dell'annullarsi e cerchi di dar vita ad un complesso gioco di parole che però, ad un certo punto, perde efficacia in quanto affermi di non essere più nulla, il che, nel senso letterale della frase, equivale ad essere qualcosa...
Per essere corretto avresti dovuto dire "non essere più qualcosa", oppure "essere nulla"...
Potrai accorgeti anche tu dell'errore in cui sei caduto, dato che "il nulla" è già un non essere, quindi "non essere" un nulla vuol dire "essere qualcosa"...
Ale: non sono d'accordo... Quello che dici è valido solo se riferito ad un'azione svolta al presente, ovvio che nel momento in cui non pensi nemmeno te ne rendi conto, però è inevitabile che poi tu te ne renda conto... Naturalmente quando ciò accade si sta già pensando nuovamente a qualcosa, quindi l'attività è riprsa, dunque, per non cadere nella contraddizione a cui ti riferisci è più corretto parlare al passato e dire "non stavo pensando", così dirai la verità comunque... Stessa cosa vale per il discorso del mentire: se rafforzi la frase con un "solitamente" affermi, sì, di essere un inguaribile bugiardo, senza però dare la certezza al tuo interlocutore che quello che stai dicendo in quel preciso momento sia menzogna...
Di conseguenza, per come l'hai posto tu, il problema è esattamente quello che hai detto, ma basta fare un po' di attenzione alle parole da usare e il problema viene risolto con facilità, del resto io dico sempre che non esistono così tante parole nel dizionario a caso...
La Stupida Vacca
Carissima stupida vacca, sinceramente riesco a stare dentro alle parole sbagliate di coniglietto capendone il significato ma del tuo discorso non c'ho capito una cippa! il fatto che all'Affermazione io mento non si aggiunga il solitamente è proprio per renderlo un paradosso, era un modo di speigare il circolo vizioso in cui uno si riotrova, e poi le parole nel vocabolario saranno anche tante ma la bravura è nell'usarne poche per farsi capire e molte sono pure inutili!
@ale
Secondo me quando ti chiedono a cosa stai pensando e tu rispondi nulla è perchè pensavi a qualcosa che non vale la pena di stare a descrivere. Specialmente perchè non ti puoi aspettare che gli altri seguano il tuo percorso mentale super incasinato per il quale tu stavi pensando ai ravioli al prosciutto mentre i tuoi interlocutori si aspettavano chissà che pensiero elevato. Non pensare a nulla è, secondo me, estremamente difficile e non penso sia nella natura umana. Troppo astratto forse.
@stupida vacca
- si mamma ...
- si, va bene ...
- si l'ho messa la maglietta di lana ...
- lo so che fa rinfrescato mamma ...
- si anch'io ti voglio bene ...
Secondo me quando ti chiedono a cosa stai pensando e tu rispondi nulla è perchè pensavi a qualcosa che non vale la pena di stare a descrivere. Specialmente perchè non ti puoi aspettare che gli altri seguano il tuo percorso mentale super incasinato per il quale tu stavi pensando ai ravioli al prosciutto mentre i tuoi interlocutori si aspettavano chissà che pensiero elevato. Non pensare a nulla è, secondo me, estremamente difficile e non penso sia nella natura umana. Troppo astratto forse.
@stupida vacca
- si mamma ...
- si, va bene ...
- si l'ho messa la maglietta di lana ...
- lo so che fa rinfrescato mamma ...
- si anch'io ti voglio bene ...
non sono brava a far nulla, solitamente mi intrippo in pensieri ancora più complicati di quelli che non volevo fare.ma a blaterare di dimensioni extra arrotolate sò bravissima!
Bè anche a me è capitato e quando condividevo l'esperienza con gli altri, mi guardavano come a dire "povera stolida!" oppure "chissà cosa fuma...". Detto questo, come puoi darmi ciò che bramo, ovvero gli mp3 dei fiori???
@Francesca:
Guarda che il discorso sulle dimensioni extra arrotolate mi interessa davvero!!!
@Cat:
Abbiamo diverse possibilità:
1. mi contatti via messanger e te li do da li (m.mase@libero.it)
2. mi mandi il tuo indirizzo mail con un messaggio di splinder e te li invio via posta
3. per una birra (grande anzi grandissima) ti posso fare un cd e portarlo addirittura fino a Buja.
Vedi un pò tu.
Guarda che il discorso sulle dimensioni extra arrotolate mi interessa davvero!!!
@Cat:
Abbiamo diverse possibilità:
1. mi contatti via messanger e te li do da li (m.mase@libero.it)
2. mi mandi il tuo indirizzo mail con un messaggio di splinder e te li invio via posta
3. per una birra (grande anzi grandissima) ti posso fare un cd e portarlo addirittura fino a Buja.
Vedi un pò tu.
Ale... per l'appunto, ti ho dato ragione a proposito del circolo vizioso che si crea se dici certe cose, non ero d'accordo sul fatto che dire che non si pensa a nulla annulli il fatto che tu abbia raggiunto il nulla stesso... Infatti, anche se il nulla presuppone una certa mancanza di coscienza, nel momento in cui questa si ridesta non è che non si renda conto di essersi assopita, semplicemente non saprebbe spiegarsi gli accadimenti di quel lasso di tempo... Ovvero: quando capita di inebetirsi e di non pensare davvero a niente, poi torni in te ti dici "E che cazzo, mi ero rincoglionita", dunque ti rendi conto a posteriori di aver avuto un momento di vuoto, allora non è che se tu metti al corrente qualcuno di quello che ti è successo questo fatto cessa di essere una realtà... Quindi non è vero che necessariamente uno si trova in un circolo vizioso, è una scelta tua, che deriva soprattutto dalle tue scelte lessicali... Dunque, va bene, se inizi a pensare che stavi pensando al nulla annulli tutto, ma il problema si arresta a livello di pensiero, dirlo è un'altra cosa, solo nel momento in cui lo stai facendo sei impossibilitato a parlarne, ma una volta rinsavito, se usi il tempo verbale appropriato (al passato), non vedo perchè tu non possa dire di averlo raggiunto... i circoli viziosi non esistono, sono le persone che li creano... anche gli esempi che hai fatto tu, se pur detti così abbiano un senso, sono una delle infinite possibilità che uno ha di comunicare qualcosa, non un dato di fatto... E qui entrano in gioco tutte le paroline aggiuntive alle quali mi riferivo... Sai com'è: hai ragione, non è importante usare tante parole per definire un concetto che può essere espresso con una sola di queste, ma ti sbagli, la bravura non sta nell'usarne poche per farsi capire, sta nel sapere quando è il momento di aggiungerne delle altre... Nè troppo, nè troppo poco, è questo il "giusto"...
La Stupida Vacca
La Stupida Vacca
Coniglietto... E lavati i denti prima di andare a dormire...
La tua mamma Stupida Vacca