ME, MYSELF & I !

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Chi?: Coniglietto Mannaro
Dove?: Udine, Italy
MSN: m.mase@libero.it
Sono: Estremamente curioso, pericolosamente instabile, assolutamente egocentrico, tendenzialmente lunatico, particolarmente impulsivo, facilmente esaltabile, incredibilmente volubile ... insomma: un casino.
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ABITANTI DELLA TANA

Chi?: Barboncino Epilettico
Dove?: Udine, IT
Sono: Non sono esattamente una persona, piuttosto un prolungamento di un'entità ben più potente, ovvero: i miei capelli.
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Chi?: Trampoliere Ubriaco
Dove?: Este, Padova, IT
Sono: Un pò biologa, un pò alcolizzata, decisamente instabile (in tutti i sensi). Vorrebbe studiare gli animali, ma il mondo si ostina a non permetterglielo!

NELLA STALLA

Chi?: Stupida Vacca
Dove?: Non si sa, è supersegreto!
Sono: La nostra opinionista, minorata e di minoranza, probabilmente sessualmente repressa. Si è stabilita nella stalla e non se ne vuole andare. Vabbè puzza un pò, ma in fondo è simpatica.

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Che fretta c'era? Maledetta primavera!

postato da Coniglietto Mannaro alle 11:20 AM di domenica, aprile 13, 2008
Sabato mattina. Pioggia torrenziale, tristezza & scazzo totale, osservo fuori dalla finestra dal limite di sicurezza imposto dal piumone foffosissimo. Mi giro dall'altra parte e torno a dormire.

Biiiip Biiiip
Sms Ste: vecchio andiamo a bere un aperitivo verso mezzogiorno?

Uhm ... dovrei uscire da sotto il piumone, non so se mi conviene cazzarola.
Poi però ci sono andato, il problema e che sono tornato a casa alle 3:20 di mattina, alla faccia dell'aperitivo! Era un milione di anni che non mi divertivo così. Conosciuto un casino di gente spassosa, ballato fino alla liquefazione e allo sfinimento fisico, il tutto praticamente a due passi da casa, senza dover fare la classica miliardata di km. Ho scoperto soddisfatta una mia teoria personale secondo la quale i gruppetti indie saranno anche alternative, cool, elettro e tutte quelle cosette li, ma quando si tratta di far muovere il sedere alla gente uno squinternato gruppo ska li prende tutti a sonori calci nelle gengive! Tornando sotto il piumone mi sembrava di avere nelle gambe una dozzina di passi dolomitici fatti in bicicletta. Caliamo invece un velo pietoso su quello che mi sembrava di avere nello stomaco...

Domenica mattina. Piove ancora. Aperitivo?


Etichette: shiny happy people

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Black ink on a blank page

postato da Coniglietto Mannaro alle 11:54 PM di mercoledì, aprile 02, 2008
Un lavoro sporco - Christopher Moor

Cosa faresti se un giorno qualcuno decidesse che tu debba diventare la morte? Beh, a dire il vero, non esattamente la signora incappucciata dotata di falce, più che altro una specie di aiutante; tutto ciò nonostante la tua palese inadeguatezza al compito? Sarebbero cazzi, direbbe qualcuno. Questo romanzo vola via in un soffio, una miscela, perfettamente equilibrata, di originalità, humor e personaggi caratterizzati alla perfezione, il tutto immerso in una vicenda a metà strada tra il noir e il fantastico. Assurdo, stravagante e divertente. Che desiderare di più? La copertina con gli adesivi come Cioé?

Cavie - Chuck Palahniuk

Che Palahniuk fosse Dio (o quantomeno una sua ottima approssimazione) devo averlo già detto in qualche altro frangente; è così acuto, tagliente, preciso e geniale che non posso esimermi dal venerarlo. Purtroppo però, oltre ad essere un fan, possiedo anche uno stomaco, il che mi rende particolarmente vulnerabile alle storie contenute in questo volume, capaci di contorcere i miei organi interni a mò di origami. Ammetto (con assoluta vergogna) che non sono riuscito ad andare oltre le prime 100 pagine, pena distribuire la mia cena semidigerita nello spazio circostante. In realtà il libro non è del tutto abbandonato, ogni tanto lo riprendo in mano e leggo qualcosa, ma, come dire, è un pò come la dolce Euchessina, roba buona, ma meglio non esagerare.

Dialettica di un periodo di transizione dal nulla al niente - Viktor Pelevin

Due i motivi che mi hanno spinto ad acquistare questo libro: il primo è indubbiamente il titolo, rispondere alla domanda: "cosa stai leggendo in questo periodo?" sfoderandolo può dare le sue soddisfazioni; il secondo è la copertina avente come protagonista assoluto un pikatchu colorato di rosso con falce e martello tatuate sul petto. In realtà il romanzo verte interamente sulla mania del protagonista di pianificare qualsiasi scelta della sua vita in funzione del numero 34; pikatchu non centra molto purtroppo. I ragionamenti con cui egli decide, di volta in volta, se le azioni intraprese siano o meno coerenti con tale numero, hanno del maniacale e sono sicuramente frutto di una mente perversa. L'intera vicenda è immersa in una Russia dei giorni nostri impegnata a inseguire l'occidente in qualsiasi modo e, allo stesso tempo, a tentare di risolvere una complessa ragnatela di contraddizioni per le quali, volente o nolente, sarà sempre distaccata dai paesi occidentali. In conclusione? Mah, la copertina è una figata. Ah, questo l'avevo già detto? Allora compratelo per il titolo, direi che merita.

Acid House - Irvine Welsh

Molti dicono che sia geniale, sinceramente non capisco il perchè. Dopo Trainspotting non si può certo parlare di originalità e in più, diciamocelo, è scritto da culo; anzi, più che altro direi che probabilmente è stato ucciso dalla traduzione in italiano, immagino che in inglese abbia tutto un altro sapore, dato che gran parte della narrazione avviene in "slang". Che dire? Drogati (Oh), alcolizzati (Ah), canne ed eroina (Yawn). Che palle, che palle, che palle.

Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin - Efram Medina Reyes

Fantastico. IL libro sull'amore. In grado di illudere e disilludere allo stesso tempo, capace di ricondurre quella che è una vaga concezione di un sentimento astratto a qualcosa di più concreto, qualcosa che si può toccare, annusare, leccare e, perchè no, scopare. A tratti tremendamente crudo, o almeno lo è stato per me, quando mi sono trovato catalogato e perfettamente descritto da alcune "Verità Assolute" sull'amore, o presunto tale. Illuminante più di una lampadina da 500W.

Infinite Jest - David Foster Wallace

Infinito e monumentale, possiede una mole sufficiente a schiacciare qualsiasi scarafaggio, ma probabilmente anche un gatto o un cane di piccola taglia. E' tosto, cazzuto, una maratona vera e propria. Tra un'infinità di note, capitoli interi senza punteggiatura, parti che non hanno alcuna coesione tra loro e l'incapacità (almeno da parte mia) di comprendere appieno di che cazzo parli questo libro hanno reso la lettura faticosa e completamente spiazzante. Naturalmente, come tutto ciò che è capace di cambiare la mia prospettiva e il mio punto di vista sulle cose, mi è piaciuto tantissimo. Consigliato, ma ... non a tutti.

Branchie - Nicolò Ammaniti

Puro nonsense, ma senza brillantezza. Sarà che è stato il primo libro di Ammaniti, ma di certo non mi invoglia a leggerne un altro. L'ho trovato una minchiata e, in più, ha pure un finale deludente. La sua fortuna è stata la sua smilzitudo (TM), altrimenti non l'avrei finito.

Mattatoio N° 5 - Kurt Vonnegut

I libri contro la guerra mi stanno un pò sulle palle. Non perchè sia particolarmente bellicoso, anzi, è che mi sembrano "facili". E' come sparare sulla croce rossa, dire che è orribile qualcosa che è orribile per definizione non mi sembra particolarmente illuminante. Che poi Vonnegut abbia stile, ironia e qualche trovata geniale è innegabile, ma da qua a farne un capolavoro ce ne vuole secondo me. Bof, 6+ ?







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