ME, MYSELF & I !

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Chi?: Coniglietto Mannaro
Dove?: Udine, Italy
MSN: m.mase@libero.it
Sono: Estremamente curioso, pericolosamente instabile, assolutamente egocentrico, tendenzialmente lunatico, particolarmente impulsivo, facilmente esaltabile, incredibilmente volubile ... insomma: un casino.
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ABITANTI DELLA TANA

Chi?: Barboncino Epilettico
Dove?: Udine, IT
Sono: Non sono esattamente una persona, piuttosto un prolungamento di un'entità ben più potente, ovvero: i miei capelli.
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Chi?: Trampoliere Ubriaco
Dove?: Este, Padova, IT
Sono: Un pò biologa, un pò alcolizzata, decisamente instabile (in tutti i sensi). Vorrebbe studiare gli animali, ma il mondo si ostina a non permetterglielo!

NELLA STALLA

Chi?: Stupida Vacca
Dove?: Non si sa, è supersegreto!
Sono: La nostra opinionista, minorata e di minoranza, probabilmente sessualmente repressa. Si è stabilita nella stalla e non se ne vuole andare. Vabbè puzza un pò, ma in fondo è simpatica.

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3 comments

Rockin' in Syria!

postato da Coniglietto Mannaro alle 7:25 PM di lunedì, marzo 10, 2008
E così, tra una cosa e l'altra, sono finito anche in Siria. Ci sono finito proprio tra una cosa e l'altra, non che ci fosse questa particolare premeditazione. In questo lavoro c'è una scacchiera grande come il mondo e delle pedine (poche a dire il vero) che vengono spostate qua e la a seconda delle necessità. Sono arrivato in Siria con un improbabile volo Klagenfurt-Vienna-Damasco seguito da 4 ore di taxi per raggiungere Lattakia, un totale di 16 ore di viaggio. La cosa spassosa è che non mi hanno mica portato in albergo, no, diretto in cantiere alle nove di sera! Mi sono rifiutato di aprire anche solo la borsa del PC e allora, a malincuore, mi hanno portato al Meridien. Ah il Meridien, parliamone. E' sicuramente il miglior albergo di Lattakia, ma questo non è un gran primato a dire il vero. Sette piani gremiti di personale assolutamente inutile. Ti servono il caffè, ti portano la brioche, fanno insomma tutte quelle cose che potresti (e preferiresti) fare da solo, in compenso non riesci a trovare una connessione internet, mandare fax è un'impresa e sono totalmente inefficienti persino a cambiarti i soldi. Sembra uno di quei vecchi alberghi in cui ci sono dieci facchini, venti camerieri nel ristorante, quattro barman, sei persone alla reception e così via. Questo fatto, all'apparenza marginale, riassume una caratteristica che incontro spesso in questo paese, in ogni luogo di lavoro ci sono troppe persone e, la maggior parte di esse, è del tutto inutile. Il cantiere non fa eccezione. Non ho mai visto così tanto personale, specialmente in un impianto come questo che, rispetto a quello di Brescia, sembra il laminatoio dei puffi. Per ogni cosa che fai, anche la più stupida, hai un codazzo di venti persone che ti segue, ti tengono il tester, ti passano il cacciavite, ti reggono i disegni e, in generale, rompono le palle. Io ne ho uno fisso che si siede accanto a me mentre programmo e tiene gli occhi piantati sul mio schermo! Non avete idea di quanto mi dia fastidio questa cosa. Capissero almeno un milionesimo di ciò che vedono! In più, oltre a non capire un cazzo, mettono le mani ovunque in nostra assenza, cambiano parametri, toccano i quadri, modificano il programma, poi ovviamente non funziona niente, e quindi ti chiamano piagnucolando. Tu vai li, la prima cosa che chiedi è se hanno modificato qualcosa, la risposta ovviamente è: "No mister, assolutamente no, non oseremmo!" e immancabilmente dopo due ore in cui diventi scemo a cercare qua e la, scopri che qualcosa l'hanno cambiato davvero. Pretendi di sapere chi è stato e vai a sbattere contro un'omertà che i palermitani non sono nulla a confronto. Roba da matti, non solo devi combattere contro i milioni di problemi che si presentano in un impiato, ma pure con questa manica di personaggi che ti sabotano dall'interno! Qui siamo stati costretti a mettere tutto sotto chiave, password ovunque, lucchetti sulle porte, abbiamo dovuto costruire nuove porte solo per poterci mettere i lucchetti. Una tragedia, mai visto un posto così.
Tra i vari personaggi che ci gravitano intorno abbiamo i mitici driver, coloro i quali dovrebbero pilotare le macchine che ci portano al lavoro e all'albergo. Lo stile di guida di questi uomini, e in generale di tutti i siriani, è qualcosa di incredibile. Si può sorpassare ovunque, destra, sinistra sopra o sotto, il clacson viene usato continuamente, in pratica è come se fosse sempre premuto e ha lo scopo di segnalare al veicolo davanti dove sia quello dietro visto che quest'ultimo potrebbe tentare il sorpasso da qualsiasi direzione! Ovviamente quando i veicoli sono un ventina vi lascio immaginare il marasma. I semafori ci sono, ma sono visti più come "suggerimenti" che come regolatori del traffico. Tra l'altro ai semafori questa gente ha un'abitudine spassosissima. I veicoli nelle prime file non sostano sulla riga in attesa del verde (le rare volte in cui lo attendono), ma vanno molto più avanti, praticamente in mezzo all'incrocio. Naturalmente da lì non riescono a vedere il colore del semaforo e quindi, al verde, partono perchè quelli dietro fanno un casino incredibile con i clacson. Roba da matti.
Tutte le macchine, i furgoni, i trattori e qualsiasi altro veicolo ha immancabilmente la foto del presidente attaccata sopra, foto che, tra l'altro, si trova anche affissa su più o meno qualsiasi costruzione. Ci sono auto che rinunciano completamente al lunotto posteriore perchè quest'ultimo è del tutto coperto dalla foto del presidente in posa tamarra con gli occhiali da sole. Mi sono immaginato quella di Napolitano appiccicata sulla Yaris ed ho avuto un momento di puro terrore.
Il mangiare non è male ed inoltre sono tolleranti sull'alcool quindi per la birra non c'è problema (fiuuu), ma se continuano a portarmi pollo fritto e patatine ad ogni pausa pranzo non arrivo a Pasqua. Forse però prima di lanciarmi in lodi verso il cibo dovrei riflettere sul fatto che non ho ancora visto nè un cane nè un gatto sulle strade o nei cortili delle abitazioni. La cosa mi inquieta assai ad essere sincero.
Per il resto che dire? Al mio arrivo faceva freddo come in Italia, ora qui è già primavera, si gira in maglietta di giorno e c'è sempre il sole. Spero di tornare presto, ma come al solito finchè non ho le chiappe sull'aereo di ciò non vè certezza. Dovevo partire il sette marzo, che poi è stato spostato al dieci, ma non ho ancora il biglietto, quindi direi che anche il dieci verrà ulteriormente posticipato. Pazienza coniglietto, tanta pazienza, te ne verrà reso merito nel regno dei cieli ...


Epilogo: alla fine a casa ci sono tornato davvero Lunedi, anzi più che altro ci sto tornando dato che sto scrivendo dall'aeroporto di Vienna. Gli austriaci hanno le reti wireless GRATUITE negli aeroporti, noi in italia non abbiamo una cippa. Meditiamo su ciò.


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