ME, MYSELF & I !

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Chi?: Coniglietto Mannaro
Dove?: Udine, Italy
MSN: m.mase@libero.it
Sono: Estremamente curioso, pericolosamente instabile, assolutamente egocentrico, tendenzialmente lunatico, particolarmente impulsivo, facilmente esaltabile, incredibilmente volubile ... insomma: un casino.
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ABITANTI DELLA TANA

Chi?: Barboncino Epilettico
Dove?: Udine, IT
Sono: Non sono esattamente una persona, piuttosto un prolungamento di un'entità ben più potente, ovvero: i miei capelli.
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Chi?: Trampoliere Ubriaco
Dove?: Este, Padova, IT
Sono: Un pò biologa, un pò alcolizzata, decisamente instabile (in tutti i sensi). Vorrebbe studiare gli animali, ma il mondo si ostina a non permetterglielo!

NELLA STALLA

Chi?: Stupida Vacca
Dove?: Non si sa, è supersegreto!
Sono: La nostra opinionista, minorata e di minoranza, probabilmente sessualmente repressa. Si è stabilita nella stalla e non se ne vuole andare. Vabbè puzza un pò, ma in fondo è simpatica.

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8 comments

Chi non muore si rivede ...

postato da Coniglietto Mannaro alle 9:48 PM di mercoledì, marzo 25, 2009
Uhm, mi sembra che questo blog abbia preso una piega decisamente pippo-mental-sentimental-nostalgica. Il che non va bene per nulla, è l'ora di un aggiornamento frivolo che aiuti a cambiare un pò atmosfera.
In più un paio di post fa (quindi un gaziliardo di mesi orsono) avevo promesso di continuare il mio racconto su ciò che stava accadendo negli States. La cosa più spassosa è che mi trovo negli States tuttora, tra una cosa e l'altra, è la quarta volta che ci torno. In ogni caso il progetto è finito, non ho ucciso nessun tedesco (anche se ci sono andato vicino più di una volta) e a dire il vero siamo pure diventati abbastanza amici, miracoli della birra ovviamente ...

Sono parecchio soddisfatto del risultato, anche se mi sono rotto le scatole di pigliare tre aerei di fila e farmi un vaggio di 24 ore per tornare in cantiere a mettere a posto delle cavolate solo perchè "tanto paga il cliente", un giorno riuscirò a sapere a quanti soldi è in vendita il mio sedere!

I prossimi lavori saranno Brasile, Dubai, Russia, ma soprattutto Messico. Wah! Non vedo l'ora di andarci. Tra una trasferta e l'altra ho comprato casa, imparato a suonare la chitarra (più o meno) e fatto un sacco di casino in ambito sentimentale, insomma, come al solito, nulla di nuovo sotto il sole.

Scherzi a parte, la casa merita un capitolo a parte, è di sicuro uno dei passi più importanti che abbia fatto nella vita, per ora sono felicissimo di come è andata, anche se oggi ho praticamente solo i muri e la corrente elettrica, ma il resto è in arrivo, con calma perchè i mobili hanno tempi di consegna infiniti, ma è in arrivo. Oh beh a dire il vero il soffitto di una delle camere rischia di cadermi in testa, ma basta non starci sotto e il problema è risolto. Scrivere il tuo nome sul campanello di una casa che hai comprato da solo è una bella soddisfazione, staccare un assegno da 6000 euro al notaio un pò meno, a dire il vero, ma un giorno moriranno tutti in modo dolorosissimo, sono convinto di ciò.

Mi dispiace aver perso i contatti con molte persone in quest'ultimo periodo, ma conto di recuperare appena sarò riuscito a tirare un pò il fiato, sempre che, invece, non tiri le cuoia...

Hugs!

Etichette: vita vissuta (male)

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Let it be

postato da Coniglietto Mannaro alle 10:07 PM di lunedì, febbraio 09, 2009
Colonna sonora: No Joanna - Cajun Dance Party

Di un libro che non finirò mai voglio non dimenticare queste frasi:

"Perchè soltanto ciò che è intangibile, le idee, i concetti, le convinzioni, le fantasie dura. Le pietre si sgretolano. Il legno marcisce. La gente, be' ... la gente muore. Ma le cose fragili, come un pensiero, un sogno, una leggenda, durano in eterno."

Così vado avanti, non è la prima volta che ho sbagliato, non sarà di certo l'ultima, ma non perderò mai la voglia di provare ...

Etichette: Alla ricerca della saggezza

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Il luogo dei sogni dimenticati

postato da Coniglietto Mannaro alle 2:46 AM di lunedì, ottobre 06, 2008
Lo so, avrei dovuto scrivere di tutt'altro ma ...

Ci sono dei libri, delle canzoni, dei luoghi che hanno un significato personale che trascende l'oggettività, essi si trasformano in dei talismani in grado di conservare i ricordi e le emozioni di particolari momenti della nostra vita. A volte ci sembra quasi di dimenticarcene, li lasciamo per un pò in un polveroso baule in soffitta, ma non potremmo mai separarcene, sono ciò che ci rende quello che siamo. Oggi, al rientro in albergo dopo il mio pomeriggio di shopping spensierato, ho acceso la TV per avere un pò di musica da canticchiare facendo la doccia. Ancora con le borse in mano armeggio con il telecomando e mi imbatto in alcune immagini che conosco bene, fin troppo bene. Mi basta un millisecondo, solo qualche fotogramma di pellicola, per riconoscere quel film. Le borse cadono, mi siedo sul letto e mi perdo a guardare. Non sono le immagini in se a paralizzarmi, bensì tutto ciò a cui sono legate. Ci sono i miei sogni li dentro. Pochi minuti e sono già in lacrime. Come un diretto allo stomaco mi tornano in mente tanti, tanti ricordi. L'emozione che ho provato a regalarti quella cassetta, il foglietto azzurro che copriva il riassunto del film e recitava: "non leggere quello che c'è scritto qui, non serve", la prima volta che lo abbiamo visto insieme. Poche cose sono state nostre come questa. So che leggerai queste righe. Leggi sempre queste righe, prima o poi. Rispondi solo a questo: che ne è di noi adesso? Possibile che sia rimasto solo un maledetto mucchietto di cenere fredda di ciò che eravamo un tempo? Insieme eravamo davvero qualcosa di grande, spesso non seriva altro dal mondo esterno, potevamo privarci di tutto il resto; "noi" era sufficiente per sfamarci. Ora siamo cresciuti, specialmente nel cinismo. Abbiamo la pelle più spessa e uno strato di ruggine sul cuore, entrambi doni di questi ultimi anni sempre a caccia di qualcosa che regali delle emozioni, a caccia di un rifugio, in cerca di una casa. Le nostre strade si sono divise. Seduto sul letto questa sera ho provato la sensazione di quando cerchi di afferrare della sabbia con la mano e questa, inevitabilmente, se ne scappa via fra le tue dita, osservata da occhi impotenti, senza che tu possa fare nulla per tattenerla. Non riuscirò a trattenere i sogni del passato, sono volati via insieme a quegli anni...

... ma il burro di arachidi sulla punta di quel cucchiaio a volte lo sento ancora.

Non te lo dirò per telefono, non te lo dirò via email o con una cartolina, lo farò così, è l'unico modo che conosco, è l'unico modo che sento mio.

Mi manchi



Etichette: Alla ricerca della saggezza

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American history X

postato da Coniglietto Mannaro alle 3:47 AM di mercoledì, ottobre 01, 2008
Colonna sonora: Kid Rock - All summer long (non perchè sia bella, più che altro perchè la sento almeno cinque o sei volte al giorno da troppo troppo tempo ...)

E' passato più di un mese dalla mia dipartita dalle terre italiche grazie ad uno spettacolare volo Ronchi-Monaco-Chicago-Akron sul quale ho potuto, non solo vedere Kung Fu Panda in anteprima, ma anche spaparanzarmi in tutta comodità su ben due sedili mentre tutti gli altri passeggieri della mia sezione del 747 erano belli compressi e accatastati l'uno sull'altro, ha ha, che gusto. Dopo il terribile Hotel Euro di Brescia (nel quale ho passato un numero notevole di notti nelle più svariate occasioni), sono rimasto davvero stupito dalle camere di questo albergo: complete di divano, cucina intera con frigo e forno a micronde (!), un tavolo, cassettiere e armadi a profusione, connessione wi-fi gratuita nonchè piscina e ben due tapis roulant per correre nella "saletta fitness". Wow, sono un bambino felice, mi stavo abituando a stanzette di due metri quadri dove riuscivi appena a piazzare la valigia, letti singoli e strane forme di vita nella doccia, qui invece ho praticamente un appartamento intero! Ottimo inizio, davvero. Il giorno dopo arrivo in cantiere, la maggior parte del nostro team lo conosco già, in più c'è qualche faccia nuova con cui fare amicizia. Sempre meglio? Beh più o meno. L'idillio viene rovinato da un branco delle peggiori forme di vita che abbiano mai calpestato suolo terrestre: il team tedesco. Questa squadra di personaggi sembra uscita dritta dritta dalla peggiore prigione londinese del 700, brutti, sporchi e maledettamente sgradevoli. Inutile dire che, alla prima occhiata, mi stanno già in culo. Più tardi scoprirò che sono stato fin troppo benevolo nella mia prima impressione, la realtà si rivelerà molto peggiore... La stronzaggine teutonica è però controbilanciata dagli americani. Amo gli americani, tutti, incondizionatamente, persino quello stronzo di Bush mi sta un pò più simpatico da quando sono qui (quindi siamo più o meno al livello di Berlusconi ora). Sono dei cazzari unici, pigri, divertentissimi, casinari, sempre con la battuta pronta. Mangiano continuamente, vivono (e si riproducono) solo in ambienti altamente climatizzati, necessitano di tonnellate di ghiaccio nel bicchiere per bere qualsiasi liquido che non sia caffè, hanno sempre in mano una ciambella, un panino, un maritozzo o un qualsiasi genere alimentare; che stiano guidando, parlando o lavorando poco importa. Sono incredibilmente collaborativi e comunicativi, si rispettano l'uno con l'altro, lavorano in team come non ho mai visto fare prima d'ora e sono incredibilmente aperti e propositivi. In più mi fanno sempre ridere come un beota e mi trattano benissimo. Li adoro. La vita di questi simpatici individui è regolata da ciò che ho battezzato "il principio della minima fatica". Vi illustro qualche esempio: le auto hanno il cambio automatico perchè è faticoso cambiare le marcie, la gente usa quattro monitor affiancati perchè cliccare con il mouse per navigare tra le finestre di Windows è faticoso, i telefonini hanno la tastiera completa per scrivere gli sms perchè usare il T9 è faticoso! Si potrebbe andare avanti all'infinito credetemi, il livello di scazzo degli americani rasenta l'incredibile, eppure per molte cose sono ben più sgamati di noi. Veniamo alla mia sopravvivenza in territorio straniero. La mia alimentazione qui è quasi interamente basata sulla mucca. Mangio mucca in diverse modalità, ma bene o male, sempre mucca è. Ogni tanto mangio anche del pesce, ma questo non vuol dire che ciò esuli dal mangiare lo stesso mucca, in quanto qui non si fanno alcun problema a piazzare i gamberetti sopra la bistecca (???). Il caffè è una specie di brodaglia lunghissima che ti servono in un bicchiere da Pepsi, alcuni lo bevono con la cannuccia, d'altra parte è faticoso portare il bicchiere alle labbra e ciò rispetta in pieno il principio esposto in precedenza. Altro animale che viene sterminato in quantità industriali è il pollo. In realtà ciò che interessa dello sfigato pennuto sono solo le alette. Gli americani mangiano solo le alette del pollo e ne mangiano a secchiate, letteralmente. Una porzione media contiene venti alette, vi immaginate l'eccidio aviario in un tavolo di dieci persone? Terribile. Non mi stupirei se allevassero dei polli transgenici con dieci paia d'ali ciascuno, ah e senza ossa nelle ali dato che sono disponibili anche in modalità "boneless", probabilmente sono disponibili anche in modalità "con gamberetti" dato che questi sono un pò come il prezzemolo da noi, li trovi ovunque...

Fine della prima parte. Nel prossimo episodio vi parlerò di loro: i fantomatici componenti del team tedesco, mi raccomando non cambiate canale!!!




Etichette: en voyage

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L'evoluzione della specie

postato da Coniglietto Mannaro alle 10:45 AM di domenica, luglio 27, 2008

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postato da Coniglietto Mannaro alle 9:31 PM di martedì, luglio 08, 2008
Colonna Sonora: The Mojomatics - Miss me when I'm gone

... perchè questo blog è anche un luogo di cultura, non dimentichiamolo ^__^'

Ruggine e ossa - Craig Davidson

Nonostante abbia letto questo libro quasi interamente volando in condizioni scomodissime, perchè io nei posti dei voli Ryan Air non ci sto nemmeno se mi piego come un fenicottero origami, mi è piaciuto parecchio. Otto storie inusuali di gente con grossi problemi, scritte proprio come piace a me, con quello stile un pò bastardo che pialla via qualsiasi buon sentimento a mò di carta vetrata a grana spessa, lasciando scoperto ciò che normalmente si tenderebbe a nascondere. Una cosa che adoro nello stile di questi autori è il perdersi in particolari, spesso anche molto tecnici nonchè assolutamente inutili alla storia, che riescono però ad aumentarne a dismisura la credibilità. Davidson illustra con minuzia la frattura di un metacarpo nella mano di un pugile, i trucchi dietro ai giochi di prestigio, la dinamica di un combattimento illegale tra cani o la labile psiche di un sessodipendente, sempre in modo preciso, asciutto e acuto. Insomma io lo consiglio, se poi non vi piace al massimo tiratemelo dietro, tanto è smilzo, non ne morirò.

La famiglia Spellman - Lisa Lutz

Avete mai pensato al concetto di privacy in una famiglia di investigatori? Io no di certo anche perchè pensieri così evoluti non sfiorano la mia mente mononeuronale, al massimo posso essermi chiesto cosa mangiare a cena. In ogni caso il libro affronta questo argomento, narrando la storia di una ragazza, un pò particolare, che fa parte di una famiglia un pò particolare anch'essa. Inizio con il dire che in alcuni tratti mi ha fatto sbregare dal ridere, specialmente durante la cronaca delle sfigatissime storie sentimentali di Isabel, l'adorabile e spassosissima protagonista del romanzo. Inoltre, sparsi qua e la, il libro contiene degli utilissimi consigli su come pedinare la gente, invadere la loro privacy, inventare alibi credibili e non farsi inseguire, nozioni queste che sicuramente possono rivelarsi utili nella vita di ogni giorno...

L'enigma dei numeri primi - Marcus du Sautoy

Immagino che di questo libro non fregherà nulla a nessuno; 581 pagine di storia della matematica, da Euclide ai giorni nostri, cercando di ripercorrere la strada di uno dei più incredibili misteri matematici mai affrontati dall'uomo: l'ipotesi di Riemann. Vabbè immagino già le vostre faccie disgustate: ma che palle, orrore, la matematica mi fa schifo, preferirei guardarmi tutta la stagione di Amici di fila piuttosto che leggere una porcata del genere, ecc ecc. Invece sbagliate, la matematica, molto più di altre scienze, è costellata da episodi divertentissimi e personaggi incredibili, che vivono in un mondo in cui l'insulto peggiore è quello di essere banali. Il fatto che non sia un libro di nicchia mi è stato confermato da anobii cha ha ben 424 iscritti che lo hanno letto, non nego che ciò mi abbia piacevolmente stupito, non l'avrei detto. Non è il libro più divertente sull'argomento (anche perchè questo titolo rimane saldamente in mano a "L'uomo che amava solo i numeri" di Paul Hoffman sulla vita di Erdos), ma sicuramente si lascia leggere con gusto e accompagna il lettore attraverso due millenni di scoperte matematiche, avvenimenti storici e personaggi fantastici. Se non vi è piaciuto potete sempre usarlo per tenere in equilibrio un tavolo storto, a patto che lo sia parecchio ...

Il campione e il bandito - Marco Ventura

Questo libro narra la storia (verissima) di Costante Girardengo, famoso asso del pedale dell'inizio del novecento e del suo compaesano Sante Pollastri, altrettanto famoso criminale dell'epoca. La vicenda è molto interessante e non sfigurerebbe affatto in un film, offre infatti uno spaccato dell'Italia di quei tempi, in cui per vincere la fame occorreva inventarsi un modo per emergere, fosse dedicandosi alla criminalità o allo sport poco importava, quello che contava davvero era riuscire a tirare avanti. Sono diversi anni che pratico ciclismo, prima fuoristrada e ora anche in bici da corsa, ma devo dire di non essermi mai interessato alle vicende agonistiche, tant'è che non ho mai seguito il giro d'Italia o il tour, ma questo libro ha saputo appassionarmi alla storia di questo sport, specialmente ai tempi in cui i protagonisti erano davvero degli eroi, capaci di fatiche quasi sovraumane e con una tenacia e uno stoicismo che noi, ragazzi di oggi, ci sogniamo. Peccato che nonostante la storia sia molto coinvolgente, il libro sia penalizzato da una scrittura pesante, che ribadisce un sacco di volte gli stessi concetti e abbonda di nozioni che non fanno altro che rendere più difficile la lettura. Probabilmente l'autore ha voluto dare uno stampo più giornalistico e meno romanzato ai fatti, ma secondo me qualche piccola "licenza" a scapito della veridicità e a favore della scorrevolezza del testo avrebbe giovato.

Il giorno in più - Fabio Volo

Ok, parliamone. Cominciamo dalle cose negative. Questo libro è, a tratti, di una banalità sconcertante, specialmente nella scrittura. Premetto che non sono assolutamente un fan di certi stili barocchi con figure retoriche incapsulate l'una nell'altra, uso creativo della punteggiatura o termini arcaici e incomprensibili (qualcuno ha detto Eco?), ma nemmeno di una prosa piatta come una tavola da surf; mettiamocelo un pochetto di colore qua e la, no? Altro punto: non fa ridere. Nemmeno inarcare gli angoli della bocca verso l'alto, se è per questo. Per carità, magari non era nell'intenzione dell'autore, ma in alcuni punti, specialmente quando descrive minuziosamente l'attività intestinale del protagonista, sembra che cerchi di divertire il lettore a tutti i costi. Veniamo però alle cose positive. La copertina è bella, è liscia e la carta ha un buon profumo. Tutto qui? Si.
No, dai, sto scherzando. Questo libro è bastardamente ruffiano. Non sarà uno shock alla tua prospettiva sulla vita, non rivoluzionerà per nulla il tuo modo di pensare, anzi, è esattamente il contrario, leggendolo rischi di ritrovare pezzi di ricordi passati, situazioni che conosci, sogni e desideri che, almeno un pò, sono anche i tuoi. Riconoscerai nel carattere di Camilla, Laura, Silvia o Dante persone che hanno fatto parte della tua vita, solo con nomi diversi. Troverai tante situazioni quotidiane che vivi ogni giorno anche tu. Forse è prorpio questa la forza di Volo, ti ci riconosci; purtroppo o per fortuna sta a te deciderlo. La ciliegina sulla torta è la storia d'amore che fa da asse portante a tutta la narrazione, la storia perfetta, quella che tutti vorremmo vivere, estranea alla banalità, alla routine, dove tutto sembra guidato dal caso ma in cui tutti i pezzi si incastrano l'uno nell'altro alla perfezione. Scontatissimo il finale, ma adeguato. In questo momento qualsiasi cosa tenti di devastare il mio cinismo è ben accetta, compresa questa overdose di buoni sentimenti, almeno lascia in bocca un buon sapore...





Etichette: books and stuff

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10 Luglio

postato da Coniglietto Mannaro alle 7:39 PM di domenica, luglio 06, 2008
Colonna sonora: Gatto ciliegia contro il grande freddo - Non c'è più caffè

La verità è che vorrei essere una pianta. Non una pianta comune però, una di quelle banali che producono ossigeno, anidride carbonica e tutte quelle cosette li, no, io voglio produrre felicità. Felicità per fotosintesi, è possibile? Me ne sto tranquillo da qualche parte finchè non mi arriva addosso un raggio di sole e poi BAM! tutti intorno a me sono felici. Un pò come il peyote forse; ecco, magari senza le allucinazioni. Di ciò che produrrei ne terrei un pò per me, una piccola scorta con cui essere felice a mia volta. Se mai ho conosciuto il funzionamento questo processo, beh, devo essermelo dimenticato negli ultimi sei mesi.

Tre cose da non fare mai quando sei giù:
1. Andare a ravanare tra le foto. Puro masochismo.
2. Mai e dico mai, aprire i file di cronologia di MSN.
3. Non ascoltare i Gatto ciliegia contro il grande freddo, piuttosto ascolta i Dari.

Naturalmente ho fatto tutte e tre le cose, figurarsi se sono una di quelle noiose persone che imparano dai propri errori. Assolutamente no. In un momento di lucidità devo ricordarmi di amputarmi le mani, questo per evitare il peggiore errore di tutti quanti, il quarto, prendere in mano il cellulare ed utilizzarlo, ovviamente in modo totalmente masochista. No, non mi sto riferendo ad infilarmelo in qualche orifizio, anche perchè quello probabilmente farebbe meno male. Tra l'altro, stavo pensando che non è mica facile amputarsi le mani, entrambe intendo. Fatta la prima, poi sei fregato, o chiedi aiuto a qualcuno o usi l'accetta con i denti. Anzi, aspetta, potresti anche provare ad infilare la mano in una porta e prenderla a spallate finchè anche l'ultimo, recidivo tendine, non decida di staccarsi. Ah, se solo avessi qualche capello in più, che ottimo Emo sarei.

Sto cambiando, solo che lo sto facendo in peggio. Volete delle prove?
- Ho acquistato l'ultimo libro di Fabio Volo.
- Ma peggio ancora: l'ho letto. Tutto.
- Come aggravante: mi è pure piaciuto.

Di questo passo il prossimo sarà Baricco.
Oppure potrei andare ai concerti di Vasco, perchè no?

Se dovesse succedere abbattetemi pure, capirò che lo avrete fatto per il mio bene.







Ps. Hugs a chi ancora passa su queste pagine. Per curiosità, ma chi ve lo fa fare?

Etichette: Alla ricerca della saggezza

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News telegrafiche sparse

postato da Coniglietto Mannaro alle 9:08 PM di giovedì, maggio 22, 2008
Dovevo andare in Finlandia
e invece sono stato a Dublino.
Ho sbagliato aereo porca pupazza.
Non si dica mai che sono prevedibile, orpo.
Ho ricominciato ad arrampicare
ma faccio abbastanza pena.
Il 5C lo tiro ancora fuori però,
il 6A, invece, non lo provo proprio, preferisco vivere.
In compenso faccio 80 vasche in 40 minuti,
10 km di corsa in 48,
60 km in bici da strada in meno di due ore.
In macchina però di solito ci metto meno,
ma non ho ancora provato a farci le vasche, a dire il vero.
L'ultimo disco degli After non mi piace un granchè,
ma almeno ai concerti continuano a fare un sacco di canzoni vecchie, fiuuu.
Manuel in ogni caso rimane saldamente un mio idolo,
anche se dovrebbe essere punito per non aver cantato "non è per sempre".
Ho scritto kili e kili di software per l'impianto negli stati uniti,
ovviamente non ho mai visto le macchine che dovrà far girare, quindi è tutto campato per aria.
Per uscirne puliti e profumati stavolta servirà tanto, ma tanto culo
o, al massimo, tantissimi Arbre Magique ...
In ogni caso non ho chiarissimo quando partirò,
so solo che starò via "finchè la baracca funziona" per usare le parole del mio capo.
Siamo a posto, dico io.
Non hanno rinnovato il contratto d'affitto al No Fun, se non si trova un'altro posto, chiuderà.
Un altro duro colpo, Udine sta inesorabilmente diventando un posto sempre più di merda.
Rimarrebbe solo lo Zoo per la musica dal vivo ...
... ma sembra che chi ci vive intorno abbia iniziato a lamentarsi del casino, quindi il "rimarrebbe" è decisamente d'uopo.
Oh beh ci rimangono sempre il gatto matto, il casomai, il krepapelle e il fantastico babau, come non gioirne?

Ce delusion.

PS. Un giorno qualcuno mi spiegherà come si fa a bere un bracchetto, uno jager, una birra e un montenegro e uscire indenni dall'alcool test dei caramba. No, ditemelo, perchè io ancora non me ne capacito.




Etichette: vita vissuta (male)

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Che fretta c'era? Maledetta primavera!

postato da Coniglietto Mannaro alle 11:20 AM di domenica, aprile 13, 2008
Sabato mattina. Pioggia torrenziale, tristezza & scazzo totale, osservo fuori dalla finestra dal limite di sicurezza imposto dal piumone foffosissimo. Mi giro dall'altra parte e torno a dormire.

Biiiip Biiiip
Sms Ste: vecchio andiamo a bere un aperitivo verso mezzogiorno?

Uhm ... dovrei uscire da sotto il piumone, non so se mi conviene cazzarola.
Poi però ci sono andato, il problema e che sono tornato a casa alle 3:20 di mattina, alla faccia dell'aperitivo! Era un milione di anni che non mi divertivo così. Conosciuto un casino di gente spassosa, ballato fino alla liquefazione e allo sfinimento fisico, il tutto praticamente a due passi da casa, senza dover fare la classica miliardata di km. Ho scoperto soddisfatta una mia teoria personale secondo la quale i gruppetti indie saranno anche alternative, cool, elettro e tutte quelle cosette li, ma quando si tratta di far muovere il sedere alla gente uno squinternato gruppo ska li prende tutti a sonori calci nelle gengive! Tornando sotto il piumone mi sembrava di avere nelle gambe una dozzina di passi dolomitici fatti in bicicletta. Caliamo invece un velo pietoso su quello che mi sembrava di avere nello stomaco...

Domenica mattina. Piove ancora. Aperitivo?


Etichette: shiny happy people

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postato da Coniglietto Mannaro alle 11:54 PM di mercoledì, aprile 02, 2008
Un lavoro sporco - Christopher Moor

Cosa faresti se un giorno qualcuno decidesse che tu debba diventare la morte? Beh, a dire il vero, non esattamente la signora incappucciata dotata di falce, più che altro una specie di aiutante; tutto ciò nonostante la tua palese inadeguatezza al compito? Sarebbero cazzi, direbbe qualcuno. Questo romanzo vola via in un soffio, una miscela, perfettamente equilibrata, di originalità, humor e personaggi caratterizzati alla perfezione, il tutto immerso in una vicenda a metà strada tra il noir e il fantastico. Assurdo, stravagante e divertente. Che desiderare di più? La copertina con gli adesivi come Cioé?

Cavie - Chuck Palahniuk

Che Palahniuk fosse Dio (o quantomeno una sua ottima approssimazione) devo averlo già detto in qualche altro frangente; è così acuto, tagliente, preciso e geniale che non posso esimermi dal venerarlo. Purtroppo però, oltre ad essere un fan, possiedo anche uno stomaco, il che mi rende particolarmente vulnerabile alle storie contenute in questo volume, capaci di contorcere i miei organi interni a mò di origami. Ammetto (con assoluta vergogna) che non sono riuscito ad andare oltre le prime 100 pagine, pena distribuire la mia cena semidigerita nello spazio circostante. In realtà il libro non è del tutto abbandonato, ogni tanto lo riprendo in mano e leggo qualcosa, ma, come dire, è un pò come la dolce Euchessina, roba buona, ma meglio non esagerare.

Dialettica di un periodo di transizione dal nulla al niente - Viktor Pelevin

Due i motivi che mi hanno spinto ad acquistare questo libro: il primo è indubbiamente il titolo, rispondere alla domanda: "cosa stai leggendo in questo periodo?" sfoderandolo può dare le sue soddisfazioni; il secondo è la copertina avente come protagonista assoluto un pikatchu colorato di rosso con falce e martello tatuate sul petto. In realtà il romanzo verte interamente sulla mania del protagonista di pianificare qualsiasi scelta della sua vita in funzione del numero 34; pikatchu non centra molto purtroppo. I ragionamenti con cui egli decide, di volta in volta, se le azioni intraprese siano o meno coerenti con tale numero, hanno del maniacale e sono sicuramente frutto di una mente perversa. L'intera vicenda è immersa in una Russia dei giorni nostri impegnata a inseguire l'occidente in qualsiasi modo e, allo stesso tempo, a tentare di risolvere una complessa ragnatela di contraddizioni per le quali, volente o nolente, sarà sempre distaccata dai paesi occidentali. In conclusione? Mah, la copertina è una figata. Ah, questo l'avevo già detto? Allora compratelo per il titolo, direi che merita.

Acid House - Irvine Welsh

Molti dicono che sia geniale, sinceramente non capisco il perchè. Dopo Trainspotting non si può certo parlare di originalità e in più, diciamocelo, è scritto da culo; anzi, più che altro direi che probabilmente è stato ucciso dalla traduzione in italiano, immagino che in inglese abbia tutto un altro sapore, dato che gran parte della narrazione avviene in "slang". Che dire? Drogati (Oh), alcolizzati (Ah), canne ed eroina (Yawn). Che palle, che palle, che palle.

Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin - Efram Medina Reyes

Fantastico. IL libro sull'amore. In grado di illudere e disilludere allo stesso tempo, capace di ricondurre quella che è una vaga concezione di un sentimento astratto a qualcosa di più concreto, qualcosa che si può toccare, annusare, leccare e, perchè no, scopare. A tratti tremendamente crudo, o almeno lo è stato per me, quando mi sono trovato catalogato e perfettamente descritto da alcune "Verità Assolute" sull'amore, o presunto tale. Illuminante più di una lampadina da 500W.

Infinite Jest - David Foster Wallace

Infinito e monumentale, possiede una mole sufficiente a schiacciare qualsiasi scarafaggio, ma probabilmente anche un gatto o un cane di piccola taglia. E' tosto, cazzuto, una maratona vera e propria. Tra un'infinità di note, capitoli interi senza punteggiatura, parti che non hanno alcuna coesione tra loro e l'incapacità (almeno da parte mia) di comprendere appieno di che cazzo parli questo libro hanno reso la lettura faticosa e completamente spiazzante. Naturalmente, come tutto ciò che è capace di cambiare la mia prospettiva e il mio punto di vista sulle cose, mi è piaciuto tantissimo. Consigliato, ma ... non a tutti.

Branchie - Nicolò Ammaniti

Puro nonsense, ma senza brillantezza. Sarà che è stato il primo libro di Ammaniti, ma di certo non mi invoglia a leggerne un altro. L'ho trovato una minchiata e, in più, ha pure un finale deludente. La sua fortuna è stata la sua smilzitudo (TM), altrimenti non l'avrei finito.

Mattatoio N° 5 - Kurt Vonnegut

I libri contro la guerra mi stanno un pò sulle palle. Non perchè sia particolarmente bellicoso, anzi, è che mi sembrano "facili". E' come sparare sulla croce rossa, dire che è orribile qualcosa che è orribile per definizione non mi sembra particolarmente illuminante. Che poi Vonnegut abbia stile, ironia e qualche trovata geniale è innegabile, ma da qua a farne un capolavoro ce ne vuole secondo me. Bof, 6+ ?







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