On the road (parte 2)
postato da Coniglietto Mannaro alle 11:11 AM di sabato, gennaio 06, 2007
Ecco la seconda puntata del racconto di Easy Rider. Finalmente il nostro fantastico mostro a due ruote si trova a mordere un pò d'asfalto, ma vedrete che, prima della fine della storia, farà indigestione ...
Padova – Roma solo andata (per il momento).
Prima tappa: Padova - Este
Padova – Roma solo andata (per il momento).
Prima tappa: Padova - Este
Il mio mitico Ciao del '67 si suicidò nel 1994 su una strada di campagna. Non aveva marmitta e questo gli permetteva di raggiungere la velocità di 75 km/h, in compenso andava in difficoltà su pendenze anche minime. Dopo la sua morte, mi lasciò un segno indelebile nel cuore e varie cicatrici in tutto il corpo, e da allora non sono mai più salito in sella.
Ecco le ragioni del mio timore reverenziale quando monto per la prima volta sul mio Honda Lead 100 per portarlo dalla concessionaria a casa. Fingo di non vedere gli occhi preoccupati del simpatico concessionario (ho rischiato di distruggere il motorino contro un muro nel giro di prova, prima dell'acquisto), infilo il mio casco integrale anni '80 (ultimo ricordo del Ciao), e parto.
Mi rendo subito conto che: la velocità di punta è tra gli 80 e i 90 km/h a seconda del vento; se cerco di mettere la freccia senza guardare i pulsanti premo il clacson per sbaglio almeno una volta su due; siamo a dicembre e fa un freddo cane.
Ho anche qualche problema con le curve, visto che il concetto di piega lo conosco solo dai gran premi in tivù, e per non sbagliare affronto ogni chicane della statale ai 20 all'ora meritandomi molte maledizioni.
Al semaforo di Monselice la prima nota comica: allo stop ci troviamo affiancati io e un tipo col giubbotto nero e una Corsaro 1200 sotto il culo. Lo guardo con aria di sfida e accelero. Lui annuisce col suo Nolan integrale da 2000 euro e sgasa a freddo. Al verde vedremo chi di noi è più uomo.
Scatta il segnale e al tipo scivola la frizione, la Corsaro si impenna a candela e parte ai cento all'ora, i piedi del ragazzo scivolano dalle pedane e il poveretto si aggrappa al manubrio per riportare la bestia sull'asfalto. Per poco non centra una Panda. I miei occhi si riempiono di saggezza mentre parto con tutta calma: ho capito che la prudenza non è mai troppa.
Arrivo finalmente a casa sano e salvo, anche se mia madre all'inizio mi scambia per una confezione di bastoncini Findus con il giaccone. Quello che conta davvero è che ho percorso i miei primi 50 km senza incidenti. Resisto alla tentazione di disegnare il numero 46 sul casco con un uniposca.
Easy Rider
To be continued...
Ps. Per leggere con rapidità anche le puntate precedenti basta cliccare sul Tag "en voyage" che trovate qui sotto.
Ecco le ragioni del mio timore reverenziale quando monto per la prima volta sul mio Honda Lead 100 per portarlo dalla concessionaria a casa. Fingo di non vedere gli occhi preoccupati del simpatico concessionario (ho rischiato di distruggere il motorino contro un muro nel giro di prova, prima dell'acquisto), infilo il mio casco integrale anni '80 (ultimo ricordo del Ciao), e parto.
Mi rendo subito conto che: la velocità di punta è tra gli 80 e i 90 km/h a seconda del vento; se cerco di mettere la freccia senza guardare i pulsanti premo il clacson per sbaglio almeno una volta su due; siamo a dicembre e fa un freddo cane.
Ho anche qualche problema con le curve, visto che il concetto di piega lo conosco solo dai gran premi in tivù, e per non sbagliare affronto ogni chicane della statale ai 20 all'ora meritandomi molte maledizioni.
Al semaforo di Monselice la prima nota comica: allo stop ci troviamo affiancati io e un tipo col giubbotto nero e una Corsaro 1200 sotto il culo. Lo guardo con aria di sfida e accelero. Lui annuisce col suo Nolan integrale da 2000 euro e sgasa a freddo. Al verde vedremo chi di noi è più uomo.
Scatta il segnale e al tipo scivola la frizione, la Corsaro si impenna a candela e parte ai cento all'ora, i piedi del ragazzo scivolano dalle pedane e il poveretto si aggrappa al manubrio per riportare la bestia sull'asfalto. Per poco non centra una Panda. I miei occhi si riempiono di saggezza mentre parto con tutta calma: ho capito che la prudenza non è mai troppa.
Arrivo finalmente a casa sano e salvo, anche se mia madre all'inizio mi scambia per una confezione di bastoncini Findus con il giaccone. Quello che conta davvero è che ho percorso i miei primi 50 km senza incidenti. Resisto alla tentazione di disegnare il numero 46 sul casco con un uniposca.
Easy Rider
To be continued...
Ps. Per leggere con rapidità anche le puntate precedenti basta cliccare sul Tag "en voyage" che trovate qui sotto.
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7 Comments:
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Posta un commentoGrandissimo! Il tipo con la 1200 sarà anche stato "più uomo" ma tu sei stato sicuramente "meno pirla"!
Beh, io mi sono pisciato addosso dal ridere... Ha rischiato di piantarsi e farsi molto male... La super moto e il super equipaggiamento non servono a molto se non sai guidare :-)
Confesso di non aver letto il post.
Mea culpa in anticipo.
Giusto per dire buon anno, che pare sia buona educazione.:-D
Mea culpa in anticipo.
Giusto per dire buon anno, che pare sia buona educazione.:-D
Ma che fine avevi fatto!!! Corri a scrivere qualcosa o ti tiro una furla deluxe dietro! Auguri anche a te.
eheh...povero il tipo con la moto grossa...magari era la prima volta che provava a fare il figo!però almeno la parte del pirla gli è venuta benissimo!...però Easy Rider potresti spiegare "come" stavi per schiantare il motorino durante le prove :)secondo me i tuoi fan sarebbero curiosi!!attendo con ansia di leggere le nuove puntate!non hai perso lo smalto nel narrare direi!
il tipo con la moto grossa aveva la tipica invidia penis. se il trampoliere sa cos'è vince la Borsa Gini.
per Pietro...ciaoooo!eh eh..so cos'è...avevo pensato la stessa cosa..purtoppo non posso vincere la Gini...te ne danno una sola all'anno :)ma magari mi danno un dottorato sugli uccelli se lo so?!