ME, MYSELF & I !

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Chi?: Coniglietto Mannaro
Dove?: Udine, Italy
MSN: m.mase@libero.it
Sono: Estremamente curioso, pericolosamente instabile, assolutamente egocentrico, tendenzialmente lunatico, particolarmente impulsivo, facilmente esaltabile, incredibilmente volubile ... insomma: un casino.
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ABITANTI DELLA TANA

Chi?: Barboncino Epilettico
Dove?: Udine, IT
Sono: Non sono esattamente una persona, piuttosto un prolungamento di un'entità ben più potente, ovvero: i miei capelli.
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Chi?: Trampoliere Ubriaco
Dove?: Este, Padova, IT
Sono: Un pò biologa, un pò alcolizzata, decisamente instabile (in tutti i sensi). Vorrebbe studiare gli animali, ma il mondo si ostina a non permetterglielo!

NELLA STALLA

Chi?: Stupida Vacca
Dove?: Non si sa, è supersegreto!
Sono: La nostra opinionista, minorata e di minoranza, probabilmente sessualmente repressa. Si è stabilita nella stalla e non se ne vuole andare. Vabbè puzza un pò, ma in fondo è simpatica.

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Sonic December

postato da Coniglietto Mannaro alle 11:22 PM di sabato, dicembre 30, 2006
Questa è stata la mia colonna sonora per quest'ultimo mese dell'anno, con lei se ne va questo 2006, ricco di eventi ed emozioni come non mai. La dedico ad una persona molto speciale, senza la quale non sarei nemmeno venuto a conoscenza di molte delle canzoni e gruppi che vedete elencati qui sotto; a lei va tutta la mia gratitudine, speriamo che le arrivi ... sopra un fiocco di neve.

1. Perturbazione - La rosa dei 20
2. Blaugrana - Nuvole Draghi
3. Blaugrana - Esplodere
4. Blaugrana - La vita che verrà
5. Verlaine - Una speranza pallida
6. Verdena - Nel mio letto
7. Perturbazione - Se mi scrivi
8. Rossocenere - Allegro ma non troppo
9. Wah Companion - Cindy 76
10. U Matic - Da nessuna parte
11. Patty Pravo + La crus + Manuel Agnelli - Pensiero stupendo
12. Afterhours - Voglio una pelle splendida
13. Metrognomi - Neon



Etichette: Alla ricerca della saggezza

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On the road

postato da Coniglietto Mannaro alle 4:59 PM di giovedì, dicembre 28, 2006
Nessun mio delirio questa volta. Voglio rendervi partecipi dell'impresa di un amico, un pazzo che si è fatto Padova Roma in scooter ( questo scooter...). Questa è la prima puntata del suo racconto e funge da prologo alla storia, le prossime verranno pubblicate a seconda della solerzia dell'autore, lui mi ha promesso "tempi ragionevoli"...

Padova – Roma solo andata (per il momento).

Antefatto, ovvero come ho deciso di comprare lo scooter che mi avrebbe accompagnato nel viaggio da Padova a Roma, a dicembre, e per fortuna allora non ne avevo idea

Roma è una delle città più belle del mondo, un paradiso da cui non ci si vorrebbe allontanare mai (e forse è per questo che tutti i turisti lanciano una monetina nella fontana di Trevi prima di partire). Non appena ti trasferisci in città per lavoro, invece, quei posti così affascinanti si trasformano sotto i tuoi occhi e diventano un inferno: per spostarsi da una parte all'altra ci vogliono ore, autobus che non passano, metropolitane impazzite, scioperi, traffico e contrattempi di ogni genere.
Per farvi capire che intendo, ecco la mia giornata tipo nella Capitale: ore 7 sveglia, ore 7.10 già fuori di casa, metropolitana, autobus, attese varie. Ore 9 sono in ufficio. Ore 17.15 esco dall'ufficio e poi autobus, metropolitana, attese varie. Arrivo a casa alle 19.30 se mi va bene, e garantisco che quello che entra dalla porta alla fine non assomiglia a un essere umano.
Ovviamente era necessario cambiare qualcosa, e dopo attente riflessioni la decisione si è articolata in due step strettamente correlati: 1) traslocare più vicino al lavoro; 2) comprare uno scooter.
Lo scooter deve essere usato per non mandarmi in rovina, e dev'essere comprato da un concessionario per ragioni fiscali che non sto a spiegare. Alla fine la scelta cade su un Honda Lead 100, del 2004, ottime condizioni e prezzo stracciato, disponibile presso una concessionaria di Padova. Per portarlo da Padova a Roma c'è il servizio Scooter Express di una nota compagnia di trasporti. Le spese per il trasferimento non sono uno scherzo, ma l'affare resta comunque un affare. Mi decido a investire uno stipendio e compro la seconda moto della mia vita. Sempre che un Honda 100 possa essere considerato una seconda moto, e che il mio vecchio Ciao del '67 valga come prima moto.

Il racconto che seguirà contiene mille pericoli e reati più o meno gravi, nonché innumerevoli infrazioni al codice della strada da parte mia o di terzi, e per questo sono costretto a ricorrere a uno pseudonimo. Chiamatemi Easy Rider (e la mia ragazza, che avrà un ruolo di primo piano, la chiamerò Zavorrina che è un soprannome che adora... ).

To be continued ...

Etichette: en voyage

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Guida creativa allo shopping della vigilia

postato da Coniglietto Mannaro alle 9:29 PM di domenica, dicembre 24, 2006
Puoi iniziare a prepararti ad agosto, puoi essere metodico e organizzare tutto con Excel, puoi prendere qualsiasi precauzione, ma io e te sappiamo che la vigilia avrai dimenticato qualche regalo, è inevitabile. Il sole tramonta alla sera, l'autunno segue l'estate, Laura Pausini è tra le prime tre posizioni di Hitlist Italia e a te mancano ancora dei regali, che ci vuoi fare? Non puoi opporti. Dovrai prendere l'auto e andare nel luogo più malvagio e perverso che mente umana abbia mai partorito: il centro commerciale. Questo posto è già irritante per i cazzi suoi durante l'anno, ma sotto Natale diventa peggio di una bolgia infernale. Gente ovunque, code chilometriche alle casse, mancanza cronica di parcheggio, famiglie con bambini urlanti e musichetta fastidiosissima di sottofondo sarebbero capaci di stressare chiunque, nel mio caso lo stress prende il sopravvento sul mio raziocinio appena esco dal cancello di casa. Quest'anno però me la sono cavata alla grande. Trovare un posto per la macchina non è mai stato troppo un problema per me; possiedo l'arte del parcheggio creativo. Ok, dove ho parcheggiato ci potevano stare tre o quattro scooter, e in effetti il posto spettava a loro, ma insomma è una guerra cosa pretendono? E poi a Natale sono tutti più buoni no? Bene, che mi perdonino allora. Ho risolto il problema della musichetta irritante e dei marmocchi urlanti sparandomi i My Chemical Romance a manetta nelle orecchie con il fido iPod tarocco. Per la coda al supermercato ho avuto un culo spaziale, una cassa ha aperto esattamente mentre stavo passando, non mi è mai successo in vita mia. Grazie Gesù, ti erano caduti 20 centesimi che hai posato il tuo sguardo benevolo su di me? Prossima tappa: il ferramenta. Cosa sono quelle faccie? Si possono comperare degli splendidi regali dal ferramenta (dei Bonsai per es...) e poi ho promesso ad una persona speciale che a Natale le avrei regalato un asse del cesso e non voglio deluderla per nulla al mondo. La cosa incredibile è che, giunto al reparto sanitari, c'erano tre persone che avevano la mia stessa intenzione. E' una moda? Io non lo sapevo che il regalo più trendy dell'anno fosse un asse per il cesso. Uno dei tizi era davvero divorato dall'indecisione; prima si è messo a valutare l'estetica dei vari modelli, poi ha iniziato a fare delle valutazioni di tipo ingegneristico sulla loro robustezza e infine ha estratto un metro per controllarne le misure. Boh forse il suo culo non era standard, vai tu a sapere. E' stato fantastico girare per il centro commerciale con il mio asse sottobraccio, il momento topico è stato quando, in libreria, l'ho posato sul banco per liberare un braccio e riuscire ad estrarre il portafoglio dai jeans. No, non ho avuto la faccia da culo di chiedere se mi facevano un pacchetto, ma questo solo perchè prima lo devo personalizzare !



Etichette: ironia portami via, vita vissuta (male)

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Washing machine massacre

postato da Coniglietto Mannaro alle 9:38 PM di mercoledì, dicembre 20, 2006
Colonna sonora: Less Than Jake - Boomtown

La guerra è cosa dura si sa. Se solo penso a tutti quei bravi ragazzi... Se solo penso a come sono caduti in battaglia, lottando con onore, fino all'ultimo giro di centrifuga. Ricordo il mio bel maglioncino bianco con la zip in mezzo e il collo alto. Come mi stava bene, certo non è che paressi Snoop Dog con le sue T shirt tipo tunica, ma non sembravo nemmeno avvolto in dieci giri di pellicola domopack ipertirata. Ora lui è li, sul fondo dell'armadio, dimenticato da tutti dopo la sua ultima battaglia contro il più terribile dei nemici: mia madre. Una battaglia che proprio non poteva vincere. I lavaggi della mamma non perdonano; i ragazzi lo chiamano "il trattamento". Una cosa è certa, non si esce vivi dal "trattamento". Ora il mio maglione bianco starebbe bene a mio fratello che va all'asilo. Beh se ne avessi uno beninteso. A pensarci bene gli starebbe giusto anche nella sua attuale forma di spermatozoo (e quindi potenziale fratellino). "Il trattamento" è l'epicentro della malvagità. A volte le sue vittime non ne escono ristrette, ma di colore diverso. Ricordo la mia bella felpa bianca con le scritte nere. Di ritorno dal "trattamento" fu trucidata dalla nostra prima linea, convinta che fosse un maledetto muso giallo. Ora è inferma, relegata al ruolo di raccogli-sudore post palestra. L'ultima vittima, la più illustre e la più rimpianta è, o meglio era, la mia stupenda camicia bianca splendente presa da Nara. L'ho comprata con i miei soldini, frutto del duro lavoro all'università sul robottino trapana cervelli (questa però è un'altra storia). Non l'ho presa con i saldi, l'ho pagata uno sbaderno, l'ho messa una sola fottuta volta e ora è gialla pure lei. Cazzo, cazzo, cazzo. Non si può andare avanti così, non si può continuare a perdere valorosi soldati in questo modo! Passi le mutande diventate rosse. Passi i jeans che escono dalla lavatrice con le stesse identiche macchie di quando sono entrati (a volte ne hanno pure di nuove). Ma non puoi passare mezz'ora a tentare di convincermi di quanto la camicia stia bene in tinta "ecrù". Ma che cazzo è "ecrù"? Se la volevo "ecrù" andavo da Nara e chiedevo una camicia gialla che tanto è uguale...



Etichette: ironia portami via, sopravvivenza domestica

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Un cinico a Natale

postato da Coniglietto Mannaro alle 11:10 PM di lunedì, dicembre 18, 2006
(Disclaimer: questo post è del tipo tristezza cronica con tendenza depressiva, non fa ridere e non contiene nemmeno un pò di pornografia. Lettore avvisato ...)

Il cinico e il Natale non vanno molto d'accordo. Egli rifugge gli alberelli e le lucine colorate, odia i centri commerciali ripieni di persone accalcate l'una sull'altra, teme i pranzi con i parenti più della peste bubbonica, della pellagra e del vaiolo, tutti insieme. Il cinico è snob, durante le feste vuole fare l'alternativo, il solitario, trincerarsi in camera e non uscirne. Il vero cinico non fa l'albero di Natale, egli lo recupera dalla cantina, già pronto, riposto lì l'anno prima e coperto da un telo. Il cinico dedica al rito della decorazione dell'albero 35 secondi netti, sempre che non si incastri la punta portandolo su per le scale, in quel caso bestemmia. Egli gode della sua perversa efficienza, della sua capacità innata di fuggire il consumismo, del suo senso di superiorità dalla massa felice che attende gioiosa la nascita di bambin Gesù. Il cinico pensa che sia meglio così. Jingle bells gli causa la gastroenterite. Ogni anno dice che andrà in cima a una cazzo di montagna e rimarrà li a guardare le stelle, ma ogni anno non lo fa. Il cinico in fondo prova solo invidia. Invidia per chi ha una famiglia numerosa, che magari non stà attaccata con tre giri di scotch da pacchi. Invidia per chi si sveglia la mattina di Natale tutto eccitato e corre a scartare i regali. Invidia per chi, diversamente da lui, all'avvicinarsi del 25 dicembre non si deprime. Invidia per chi il giorno di Natale del 2006 non si sentirà come il giorno di Natale del 2005.



Etichette: seghe mentali

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Banzai, bonsai !

postato da Coniglietto Mannaro alle 11:23 PM di giovedì, dicembre 14, 2006
Colonna sonora: NOFX - Turning Japanese (cover da una canzone dei Vapors)

Che mio padre fosse un pò fuori di testa è un fatto noto ai più. Tra le sue varie manie c'è quella per le piante. Fosse per lui ne pianterebbe a milioni, anche una quercia in salotto se poi mia madre non gliela facesse ingoiare. Prima dell'anno zero, si limitava a piantare alberi di vario genere in giardino, magari qualche cespuglio di rose quà e la, solo che poi, un giorno, scoprì i bonsai. Il primo lo comprò per regalarlo, ma non seppe resistere alla tentazione e ne prese subito uno per se. Ovviamente il suo era molto più figo. Lo piazzò con orgoglio in salotto, fermandosi continuamente ad ammirarlo compiaciuto. La loro storia d'amore non durò molto, il povero alberello era di una specie quasi tropicale, abituato ad un'umidità assurda e a una temperatura da serra, inutile dire che crepò nel giro di una settimana, povero alberello sfigato, eravamo pure in gennaio. Fu un duro colpo per mio papà, ma lui non volle arrendersi alla prima avversità e se ne procurò subito uno nuovo. Questo era già sfigatello di suo, ma almeno era un olmo e non una pianta di qualche remota foresta equatoriale. Durò. Durò e si moltiplicò. Nel giro di un paio di mesi avevamo una ventina di bonsai sparsi in giro ovunque, pure in cesso. Mio padre li raccattava da tutte le parti, andava al ferramenta per prendere del silicone per sigillare la doccia e tornava con un bonsai nuovo. "Ma dove cazzo lo hai preso quello?" e lui: "al ferramenta, li vendono anche li". Ma porca pupazza, non lo vedete che è un tossico? Adesso gli mettete la "roba" pure dal ferramenta? Ma non avete un pò di cuore? In ogni caso quelli che comprava erano ancora passabili, quelli davvero orribili erano quelli che si faceva da solo...

Papozzo: Vedi figliolo, un bonsai non è altro che un albero piantato in un vaso che viene potato continuamente, sia nelle fronde che nelle radici, in modo da controllarne la crescita.
Coniglietto: Ooooooooh, stuporeeee.
Papozzo: Si può creare un bonsai da qualsisi pianta. Vedi? Proprio come sto facendo ora.
Coniglietto: Ma papà quello è solo un cazzo di stecco in un vaso. Ti ho visto mentre lo raccattavi di fuori in giardino.
Papozzo: Non capisci niente! Questo è un pre-bonsai!
Coniglietto: Toh guarda, la mamma ha comprato le clementine, speriamo che non siano quelle tutte piene di pre-bonsai...

Il passo successivo è stato quello di plasmare la crescita delle sue creature. Vedete, questi maniaci dal pollice verde non si accontentano di piantare, curare gli alberelli e potarli. No, loro vogliono di più. Pretendono che crescano anche come vogliono loro.

Coniglietto: Ma che stai facendo a quella povera pianta?
Papozzo: La sto attorcigliando con il fil di ferro.
Coniglietto: Ma sei un sadico! Per quale motivo lo fai?
Papozzo: Voglio che questo pino cresca verso il basso e non verso l'alto.
Coniglietto: Ah beh certo, e il settimo giorno che fai? Ti riposi come il tuo collega?

Ormai era andato, tanto valeva cercare di sfruttare la situazione in modo vantaggioso...

Coniglietto: Sai che mi è venuto in mente che mi hai detto che potevi fare un bonsai da QUALSIASI pianta...
Papozzo: Si e allora?
Coniglietto: Beh mi chiedevo se nella tua piccola serra potevi far crescere ...
Papozzo: Va bene, ci hai provato. Ora torna a sparecchiare.

Ma la fottuta arteriosclerosi quando arriva?


Etichette: ironia portami via

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E' ora di prender ferie!

postato da Coniglietto Mannaro alle 10:08 PM di martedì, dicembre 12, 2006
Che vuol dire "non sono nemmeno due settimane che lavori"? Si ma il mio è un lavoro intenso che occupa ben otto ore al giorno, non è mica una passeggiata. Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato avere un lavoro, uno vero intendo. Ora lo so. Direi che è noioso. Beh almeno lo è adesso che devo studiare tante di quelle norme e manuali che se li stampassi e impilassi uno sopra l'altro potrei tranquillamente arrivare sulla luna; non lo faccio solo perchè dopo una certa altitudine non potrei più respirare e ciò sarebbe male, forse peggio che leggersi le norme di progetto. Questa gente che lavora poi, ha delle brutte abitudini. Per esempio pretendono che tu sia in uffcio alle otto e mezza di mattina il che, a dire il vero, mi sembra quantomeno pretenzioso, sarebbe sato un pò meglio verso le dieci. Inoltre il fatto di avere solo un'ora di pausa pranzo mi indispone. Mangio come un suino obeso in mensa (è gratis, quindi approfitto) tipo: primo, secondo, contorno, pane e frutta; di conseguenza poi mi viene l'abbiocco della morte, non sono in grado di far nulla e, cosa gravissima, nemmeno di simulare il lavoro, arte nel quale in genere sono abile. A parte queste cosuccie ci sono anche molti fattori positivi. Per esempio: il primo giorno mi hanno dato tantissimi evidenziatori colorati e un sacco di penne, due bloc notes, due matite, una gomma, un bianchetto e ben due blocchetti di post it gialli, mi sembrava di essere appena uscito da una cartoleria! Io ho tentato di spiegare che non sapevo che farmene, specialmente degli evidenziatori, ma hanno così insistito che li ho tenuti. Ho un monitor da 19 pollici (sto già provvedendo ad arraffarmene un secondo) e un telefono tutto mio con il mio numero personale, peccato che di solito non mi chiami mai nessuno. Uffa. Forse però è meglio così, in genere le chiamate sono portatrici di rogne, questo lo deduco dalle bestemmie dei colleghi. Una delle cose che ho imparato di una grande azienda è che non funziona mai nulla di quello che vendiamo e questo è brutto, specialmente se vieni pagato per fare dei progetti che, almeno in linea teorica, dovrebbero funzionare. In compenso, però, puoi sempre dare la colpa dei tuoi errori a qualcun altro, ti basta uscire nel corridoio imprecando un pò e dare la colpa al primo che vedi occupato al telefono in qualche altro ufficio. In genere funziona. La cosa dei telefoni poi è davvero spassosa. Li usi per qualsiasi minchiata. Non ti va di alzarti e andare nell'ufficio di fronte al tuo (2 metri in linea d'aria) per chiedere chi viene a pranzo? Bene, puoi sempre telefonare e risparmiare la fatica! Tra le altre cose positive ci sono le macchinette del caffè con la chiavetta (così non devi sempre girare con i maledetti 30 centesimi in tasca) e l'albero di natale all'ingresso. Hanno pure messo i regali finti vicino al tronco. Lo so che sono finti perchè stasera, uscendo, ho dato un calcio a un pacco per saggiarne la consistenza, se non era finto, allora era un regalo di merda. Purtroppo mi trovo a dover fare un appunto ai bagni. Non che non siano puliti, solo che dovrebbero cambiare la lampadina bruciata, ho serie difficoltà a pisciare usando solo l'udito per capire se sto facendo centro o meno nel cesso...

Etichette: ironia portami via, vita vissuta (male)

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Cercasi futura Star ancora sconosciuta

postato da Barboncino ePiLeTTiCo alle 1:02 PM di sabato, dicembre 09, 2006
Questa è una missione per pochi valorosi. La ricompensa... Gloria... E onore!
Lo scopo è sapere di più su una canzone che gira per la Rete sotto il falso o vero, ancora non si sa, nome di Nicolò Fabi - Milioni di giorni.
Quello che vogliamo sapere è:
- L'autore è veramente Nicolò Fabi (seguaci del cantante scatenatevi in ricerche a riguardo).
- Se lui è l'autore chi è la ragazza che la canta?
- Nel caso il vero autore si aggiri sotto falsa identità è nostro compito scoprire tutto il possibile a riguardo.
Per aiutarvi nella vostra missione eccovi il brano completo. A causa delle difficoltà di "intercettazione"parte del file risultava incomprensibile, e non escludiamo che tali problemi abbiano generato errori nel materiale che vi stiamo sottoponendo.

Sincronizziamo gli orologi ore 13.18 di sabato 9 dicembre.
Quando i nostri eroi riusciranno a risolvere il mistero?

“Tu cerchi lenta la frequenza
In una radio ormai spenta
E vuoi sentire quella voce
L’Iris è il fiore dell’estate
Il 98 passa ancora qui vicino
Soffice nella nebbia blu scompare
Ricordi ancora le parole
Del vecchio che guardava il mare
Sono lacrime di lana bimba
Ti scalderanno e sarai donna

Sul corpo sale caldo che
Non si scioglie
In testa una canzone
Che piano scorre
Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda giù
Dolce il suono del suo pianto
Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda su
Venezia adesso ha il suo volto

E scatti una fotografia
In un autunno che va via
E l’innocenza che tu vuoi
Un bacio tenue scorderai

Sul corpo sale caldo che
No non si scioglie
In testa una canzone
Che piano scorre
Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda giù
Dolce il suono del suo pianto
Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda su
Venezia adesso ha il suo volto

Per sempre il profumo
Della tua notte bianca
Per sempre la voglia
Di questa luna stanca
Per sempre il profumo
Della tua notte bianca
Rivoglio il tuo volto
Venezia ancora un giorno


Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda giù
Dolce il suono del suo pianto
Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo guarda un po’ più su
Venezia adesso ha il suo volto”

Etichette: Alla ricerca della saggezza

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Tutte le strade portano alla tana !

postato da Coniglietto Mannaro alle 10:00 PM di mercoledì, dicembre 06, 2006
Colonna Sonora: The Clash - Lost in the supermarket

" I came in here for that special offer. A guaranteed personality "

Una delle cose più spassose da fare quando si ha un blog o un sito qualsiasi è andarsi a leggere le "chiavi di ricerca" con cui i visitatori raggiungono la nostra pagina. Codeste "chiavi" non sono altro che le parole che vengono inserite in un motore tipo google quando non sappiamo dove trovare la roba che ci interessa. La cosa divertente è che Shinystat le registra e noi possiamo consultarle quando ci pare. Tra l'altro lo si può fare anche per siti che non ci appartengono (sono pubbliche). Questa è la mia personale classifica, relativa al blog, per dicembre:

11. "Giogia Surina": vecchio, chiunque tu sia abbiamo una passione in comune. Penso che tu mi abbia mandato un vagone di bestemmie dato che non hai trovato nessuna foto. Per quelle dovresti andare su "Google Immagini", impara dal maestro. Ah, aspetta che oggi non le ho ancora telefonato (vedi post W i lavoretti).

10. "Rissa a sangue": che cazzo hai da guardare? Si, dico a te. Che CAZZO hai da guardare?

9. "Ci sono notti": per fortuna! Sai che palle se fosse sempre giorno? Già lavorare otto ore è una gran rottura, almeno dormire ogni tanto ...

8. "esplorando-il-corpo-umano batteri" : tu sei un grande! Quando vuoi informarti su roba scientifica punti direttamente al top vedo.

7. "revisione posso farla con mia fotocopia libretto" : finalmente una discussione seria! La risposta è SI! Il problema è che prima devi farti dare la fotocopia dalla motorizzazione civile ed è li il bello!

6. "riparazione barbour" : ancora questo barbour che mi perseguita! Non ho ancora capito che cazzo è ma almeno so che si può rompere. Vedi a comprarlo tarocco?

5. "la teoria del frigorifero insieme al congelatore" : uhm, ma qui si va pesantemente sullo scientifico. Io direi che stanno bene insieme, un pò come il burro e la marmellata, la pasta con il sugo, Berlusconi e i processi, quelle cose lì insomma. Non separiamoli, sarebbe una crudeltà inutile. Poi con chi andrebbe il congelatore? Con il microonde? Vabbè che gli opposti si attraggono, ma secondo me è un amore impossibile...

4. "pornoemorroidi" : ehi Ivan, hai un fan! Ah, se non conosci Ivan o non lo cercavi ti comunico che: TU STAI DAVVERO MALE.

3. "insultare con stile" : sempre e comunque, mi raccomando, una cosa del tipo:" noi saremo anche tutti froci, albanesi, inculatori di cani, animal-sodomiti, sborra-addicted, coprofaghi, carabinieri, donne, scimmie, amanti di Ozzy Osbourne, possessori di cd di Nek, clienti di tua madre e quindi sifilitici, spastici, idioti, c'avremo gli stronzi che ci cadono dalla bocca perchè mangiamo merda, andremo a bagasce con cinque euro (e solo tua madre ci vuole)... però, dio *****, tu che ci imiti se la versione taroccata di tutto ciò... " (tratto da insultigratuiti , non guardatemi male).


2. "non ho studiato" : se cerchi la condivisione della sofferenza, oppure ulteriori motivi per perseverare questo è il posto adatto. Se invece cerchi una soluzione ai tuoi problemi devi rivolgerti a Cepu, loro ti aiuteranno.

1. "tana del frico" : tana del frico? Tana del frico? Ma te cosa hai fumato? In ogni caso, se la trovi, portamene un bel pezzo.

Ora scusatemi, ma al fine di attirare ancora più visitatori, che altrimenti non avrebbero la minima intenzione di capitare qua, inserirò qualche termine di grande interesse per le masse: sesso estremo con vecchi, donne, criceti, bambini, orsetti lavatori, opossum, moffette, Moggi, juventus, milan, roma e inter. Sesso anale, orale, nasale, oculare e auricolare. Cellulari gratis. Isola dei famosi. Grande fratello 125/bis, Pupa e secchione. Giogia Surina safficamente unita alla cantante delle Pussycat Dolls sopra un letto di kinder pinguì (questa è un pò autobiografica, lo riconosco...) .



Etichette: inutilità cosmica, ironia portami via

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Milioni di giorni

postato da Barboncino ePiLeTTiCo alle 7:04 PM di martedì, dicembre 05, 2006
Nicolò Fabi - Milioni di giorni

“In testa una canzone che piano scorre
Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda giù dolce suono del suo pianto”


Ecco ora c’è il silenzio. La canzone è finita. Oggi è un di quei giorni in cui la musica viene a farmi compagnia. Oggi è solo un giorno che chiude un ciclo. È solo un nuovo inizio.
Ci sono cose che aspetti.
C’è l’attesa.
Ci sono io.
E poi ancora l’attesa.
Le cose scorrono.
E io continuo ad aspettare.

…..

Casa vuota, è ora di cena. In frigo una cipolla e il sugo di 3 giorni fa. Poche speranze di racimolare qualcosa di sano per la cena.
Tg5: i titoli d’apertura
RaiDue: "Lost"
All Music: pubblicità
Mtv..
Mtv sta passando un video che conosci benissimo, allora decidi che puoi dedicargli almeno 5 minuti della tua vita (che altrimenti andrebbero sprecati chiedendoti perché nessuno a casa si dedichi ad attività basilari come la spesa). Cazzo quanto tempo è passato. La canzone mi piace come allora, e forse più di allora, perché dopotutto oramai è parte del mio passato.

Una mattina prima di andare a scuola ore 7.20. Fuori c’è il sole. È primavera. La tazza in mano. È una voce paurosa. Pensi ad un futuro che vedi lontano, e ti convinci che sarà meglio di questo tempo fatto di assenze. Speri nel futuro perché il presente fa un po’ cagare. Esci di casa. Passa un’auto.
E ora vivi quel futuro che avevi immaginato. Mancano tante cose.
Cazzo manca tutto quello che volevi! Ma non fa niente. È perfetto così:la libertà non è data dall’ottenere le cose. La sola cosa piacevole è guardare indietro per rimanere stupiti.

….


“Offro una ragione in più
Farla ridere in silenzio
Cleo adesso guarda un po’ più in su”

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Si Lo Voglio (un altro pezzo di torta)

postato da Coniglietto Mannaro alle 2:22 PM di domenica, dicembre 03, 2006
Diciamolo subito, i matrimoni sono una gran rottura di coglioni, specialmente se, anzichè amici, si sposano parenti. Tocca vestirsi bene, tirarsi a lucido, prendere il regalo, farsi uno sbrego di chilometri e perdere un'intera giornata, di solito un sabato tra l'altro. Nel mio caso poi i problemi si sono moltiplicati in modo esponenziale, peggio dei coniglietti sull'arca di Noè. Avevo un vestito decente, le scarpe in tinta con la cintura, camicia e cravatta, ma non un maledetto cappotto. Ovviamente me ne sono accorto più o meno verso mercoledì sera quando ormai il tempo era agli sgoccioli. Penoso giro di telefonate e sms per farsene prestare uno dagli amici. Ne ho trovato uno? No. Mezzo? No. Il massimo che ho trovato è stato un Barbour grigio tarocco. Beh, ottimo, non so nemmeno che cosa sia un Barbour. Si è quindi ripiegato su una giacca nera lavata la sera prima in situazione di emergenza, giacca totalmente inadeguata alla stagione, buona al massimo per un mite settembre piuttosto che un dicembre a 5 gradi scarsi. Ovviamente ne ho pagato le conseguenze, ora ho una mezza bronchite. Tutto qui? Eh no, è solo l'inizio. La mia macchina decide che non sono più degno di lei alle ore 19:30 di venerdì sera. Conseguenze: non ho una macchina per andare al matrimonio il giorno dopo, mi va a meretrici la serata di venerdì e, ultimo particolare, non so nemmeno come tornare a casa dalla palestra. Sono sporco, sono sudato e sono senza auto. In ogni caso riesco a farmi dare uno strappo fino a casa, la mia macchina si attacca e se ne rimmarà li fino a domenica pomeriggio, tiè, così impara a tirarsela, la stronza.

Il giorno dopo sveglia alle sette e vestizione. Sorvoliamo sui problemi a farsi il nodo alla cravatta, sappiate solo che ci ho messo mezz'ora buona. Caffè e partenza con macchina della mami appena revisionata (vedi post precedenti), quindi un mezzo assolutamente sicuro. Raggiungo casa degli zii (si sposa mia cugina) e vengo catapultato nell'isteria generale pre-cerimonia. La sposa che corre qua e là sbraitando ordini, la mamma in lacrime, la sorella che corre su e giù per le scale con fiori e fiocchi, mio zio che tenta di mandare sms per coordinare gli spostamenti del parentame combattendo una feroce battaglia contro il T9 e ... e poi ci sono io, appena arrivato, occhio spento e movenze da bradipo in letargo, penso ad una sola cosa, al mio letto e a quanto mi manca. Felicemente scopro di far parte del piano globale e sono stati persino previsti compiti da farmi svolgere tipo: "guida quest'auto qui", "vai a prendere Tizio", "spiega a Sempronio come arrivare" e ah, dimenticavo: " sei il responsabile del bouquet da lancio". Ah beh se sono il responsabile del bouquet da lancio è tutta un'altra cosa... La cerimonia è stata tranquilla, il prete ha sparato una caterva di boiate che metà basta, come al solito, ma del resto è un prete. Ho tentato di mimetizzarmi il più possibile, ma forse il fatto che non facessi segni della croce, non ripetessi il padre nostro e l'ave Maria e che guardassi gli altri per sapere quando sedermi o alzarmi deve avermi un pò tradito. Momento clou della cerimonia: la faccia del prete quando, avvicinandosi con la particola al momento della comunione, si sente dire: "no grazie, ho già mangiato". Mi ha guardato in un modo che mi ha davvero riempito di soddisfazione. L'uscita degli sposi è stata di una tristezza inaudita a causa del totale divieto di lanciare riso. Motivazione? Il riso sporca. Probabilmente qui in paese devono aver vinto quelli di AN...

Il ristorante era in un posto assurdo su per Treviso alla base del Montello. Doveva essere anche abbastanza famoso visto che era tappezzato di foto di celebrità abbracciate al proprietario (tale Gigetto, ribattezzato topo Gigetto). C'erano foto con Pavarotti, Schumacher, Grillo, Cecchi Paone, Loretta Goggi, Ornella Muti e un casino di altri ubervip. Non che la cosa mi abbia impressionato molto, finchè, tra le altre, non ho visto la foto di Paolo Kessisoglu (Luca invece non c'era, forse era in bagno), devo dire che, a quel punto, sono rimasto colpito. Il pranzo è stato noiosissimo, con tavoli separati, menù a base di verdura e durata infinita. Ho però imparato le seguenti cose:

- Se, prima ancora dell'antipasto, servono degli anelli di cipolla fritti, tu non mangiarne otto che poi non arrivi alla fine, inoltre il tuo alito potrebbe risentirne in modo considerevole.
- Se l'unica persona che riesci a trovare interessante al tuo tavolo è un bambino di sei mesi che sbrodola dal biberon, significa che sei nel posto sbagliato, forse anche al matrimonio sbagliato.
- Se non ti passa un cazzo, trangugiare vino rosso come una spugna può aiutare, quando finisce poi c'è sempre il bianco.
- Il cantante che gira per i tavoli a far cantare agli ospiti successi del tipo: "Il triangolo no", "Dammi il tuo amore" o "Una lacrima sul viso" dovrebbe essere crocifisso. Questo dopo l'impalamento, ovviamente.
- Come cazzo si fa a mangiare una pera con un cucchiaio? No, ditemelo che ci tengo a saperlo.
- Ci sono momenti in cui ti penti di non essere un fumatore, almeno avresti qualcosa da fare e un buon motivo per defilarti ogni tanto.
- Perchè non mi portate il Montenegro alla fine? Perchè? E' una cospirazione? Devo fare una foto con Gigetto per averne?
- La cannella mi fa veramente schifo.
- Perchè i ristoranti figetti non hanno le altalene all'esterno? Io ci tenevo.
- Ho una soglia di sopportazione alla rottura di palle davvero bassa, specialmente se la fonte di tale rottura sono i parenti. I parenti non sono come gli amici. Non te li sei scelti, ti sono arrivati, un pò come il morbillo o i libri dell'euroclub. Te li ha assegnati Dio in persona perchè, nella vita prima, te la sei filata senza pagare il conto...


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